Promemoria di Alleanza Cattolica per le elezioni del 2013

Nell’imminenza di elezioni politiche e amministrative che si svolgono in condizioni particolarmente drammatiche per l’Italia, Alleanza Cattolica ricorda ai cattolici e a tutti gli italiani che hanno a cuore il bene comune del Paese e credono nell’esistenza di una legge naturale, iscritta nel cuore di ciascuno e che la ragione può conoscere, il primato in…

Newsletter n. 78 – Dicembre 2012


Care amiche, cari amici,

sul prossimo numero di Cristianità (n. 366) uscirà questo pro-memoria in vista delle imminenti elezioni politiche e regionali, che vi anticipiamo in allegato. Lo scopo è quello di ricordare i criteri indicati dal Magistero della Chiesa per scegliere chi votare.

I cosiddetti principi non negoziabili, infatti, rimangono validi nonostante siano in pochissimi a ricordarne l’importanza, sia da parte dei probabili candidati sia da parte di chi ha la responsabilità di guidare altre persone. Se vescovi, parroci, intellettuali, giornalisti e in generale coloro che hanno una qualche autorevolezza li mettessero al centro dei loro interventi, forse il dibattito politico non sarebbe limitato alle possibili alleanze elettorali o alle soluzioni economiche per superare la crisi.

Newsletter n. 77 – Dicembre 2012

 

Care amiche, cari amici,

Il discorso del card. Angelo Scola tenuto nella solennità di sant’Ambrogio, il 6 dicembre, non è adatto a lettori frettolosi e superficiali e, d’altra parte, non si presta a letture semplificatrici. Il mio suggerimento è di leggerlo e rileggerlo più volte e di riflettere sui molti problemi che vengono impostati e che non necessariamente possono essere risolti subito facilmente.

 Da parte mia sto facendo altrettanto. Mi limiterò perciò in questa occasione ad affrontare un aspetto dei tanti sollevati dall’arcivescovo ambrosiano, anche se forse è quello a cui ha dedicato maggiore approfondimento.

 Da autentico pastore in questo caso, e non semplicemente da studioso, il card. Scola si pone il problema di come affrontare una delle maggiori difficoltà della “società plurale”, come l’arcivescovo chiama le società occidentali caratterizzate dal pluralismo religioso e soprattutto culturale.

La libertà religiosa ai tempi dello spread e dell’Obamacare. Il discorso alla città 2012 del card. Scola

1700 anni non sono pochi quando si parla dell’anniversario della battaglia di Ponte Milvio (312 d.C.), che aprì all’imperatore Costantino la strada per Roma e ai cristiani di tutto l’Impero romano l’ora della libertà di religione. Eppure sembrano  passati invano, vista l’escalation anticristiana in certi continenti ed il laicismo imperante in Occidente.

L’arcidiocesi di Milano s’impegna con decisione nel ricordo dell’editto del 313. Il card. Angelo Scola offre nel discorso alla città del 6 dicembre una pietra miliare attorno al quale far ruotare tutte le iniziative commemorative, ma soprattutto l’azione presente. “Con l’Editto di Milano emergono”, infatti, “per la prima volta nella storia le due dimensioni che oggi chiamiamo “libertà religiosa” e “laicità dello Stato”.

Un esempio di applicazione virtuosa dei due principi secondo l’insegnamento della Chiesa viene proprio, per il card. Scola, dal massimo patrono milanese, S. Ambrogio, il quale “non esitò mai a richiamare i cristiani ad essere leali nei confronti dell’autorità civile, la quale, a sua volta – ecco il secondo insegnamento – doveva garantire ai cittadini libertà sul piano personale e sociale”. La storia successiva disattese, purtroppo, le indicazioni iniziali, e si dibatté tra cesaropapismo, Stati confessionali, utopie teocratiche radicali (es. la comune degli anabattisti di Munster) ed, infine, laicismo ed ateismo di Stato.

A Natale (non) siamo tutti più buoni(sti). Scola detta le regole delle prossime elezioni

L’Avvento ambrosiano ferve, ma la crisi politica del nostro Paese fa altrettanti progressi. Mentre si consumano le primarie del PD e quelle del PDL vengono (forse) archiviate, l’arcivescovo di Milano, coinvolgendo tutto il collegio dei vescovi ausiliari della metropoli, detta poche, ma lucidissime regole ad uso dei cattolici che pensassero di candidarsi alle future elezioni di primavera, che in Lombardia saranno sia nazionali che regionali.

Sono un numero esiguo, ma proprio per questo le regole targate card. Scola appaiono più incisive. Rappresentano inoltre la fuoriuscita della Curia di Milano da una fase storica in cui a parlare erano sacerdoti o monsignori con dichiarate simpatie politiche, che prevalevano su eventuali dichiarazioni più equanimi dell’arcivescovo.