Una violenta grandinata non ha macchiato la gioia di oltre 4000 ragazzi di terza media che sono saliti, recitando il S. Rosario, verso il santuario del Sacro Monte di Varese per ascoltare, come vuole la tradizione ambrosiana, l’esortazione dell’arcivescovo. Il cammino della professione di Fede è recente e consiste nel guidare i ragazzi del post-Cresima ad una dichiarazione pubblica di appartenenza alla comunità cristiana, celebrata in genere nell’ultimo anno delle scuole secondarie di primo grado.
Ha detto il card. Scola:
“Ci sono tanti segni di confusione nella nostra società, ma il primo segno è dentro di noi. Un gran pensatore francese di nome Maritain ha espresso questa confusione con la parola: babelismo.
La torre di Babele è il primo esempio del rischio della confusione. dal babelismo deriva il pensiero di molti: per essere liberi non bisogna avere legami. E’ invece il contrario, bisogna avere legami forti. Tra di noi ci sono questi legami perchè è Gesù che li stringe.
Dobbiamo avere il coraggio di questa armonia. Tanto più il mio io cresce, tanto più si impara il Tu e attraverso il Tu il Noi: il Noi della Chiesa. Questa è l’armonia che ci porta fuori dalla confusione”.
Ha scritto Benedetto XVI nel messaggio per la Quaresima 2012:
“Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: “Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone” (10, 24). (…). Il frutto dell’accoglienza di Cristo è una vita dispiegata secondo le tre virtù teologali: si tratta di accostarsi al Signore “con cuore sincero nella pienezza della Fede” (v. 22), di mantanare salda “la professione della nostra speranza” (v. 23) nell’attenzione costante ad esercitare insieme ai fratelli “la carità e le opere buone” (v. 24)”.