Martedì 26 febbraio, due giorni prima che le dimissioni di Papa Ratzinger entrassero in vigore, il card. Angelo Scola ha espresso, durante la Via Crucis in Duomo, la sua riconoscenza per Benedetto XVI. “Vogliamo dire anche noi il grazie sentito al Santo Padre per il dono del suo ministero”. Il giorno seguente, come previsto dall’arcivescovo, “non mancheranno gli ambrosiani presenti con parrocchie, associazioni e movimenti” sul sagrato di S. Pietro, all’ultima udienza del Papa ormai quasi emerito. Il popolo ambrosiano è stato rappresentato dall’arcivescovo, dai seminaristi (alle spalle del Papa è comparso, ad un certo punto, il manifesto dei candidati al sacerdozio 2013) e da tanti fedeli di buona volontà, compresi quelli provenienti dal vasto mondo associativo.
Poi è stato il silenzio del conclave, durante il quale si è fatto un gran parlare della candidatura del card. Scola al Papato. Alcune reti televisive avevano addirittura fatto salire preventivamente delle troupes a Malgrate, paese natale dell’arcivescovo. In realtà i porporati ambrosiani in conclave erano ben 6: oltre a Scola, c’erano infatti i cardinali Gianfranco Ravasi (Merate), Attilio Nicora (Varese), Francesco Coccopalmerio (S. Giuliano Milanese) e Dionigi Tettamanzi (Renate).
L’elezione del card. Jorge Mario Bergoglio (da ora in poi Papa Francesco), arcivescovo di Buenos Aires, ha scombussolato tante congetture dei media, che erano diventate un vero e proprio assedio. Francesco è semplicemente il Papa donatoci dallo Spirito Santo, che ancora una volta ha volato più alto. Et exaltavit humiles, come canta il Magnificat. All’annuncio dell’elezione di Francesco, tutte le campane ambrosiane hanno suonato a festa. Cornaredo ha addirittura esibito il celebre tono papale, durante il quale la sonata festosa è preceduta dai rintocchi del “campanone” in ricordo del Papa defunto.
Ora il card. Scola si appresta a tornare a Milano, dove lo attendono i grandi impegni della Settimana Santa, non da ultima la veglia in Traditione Symboli coi giovani. Il card. Scola ordina festeggiamenti e solenni Messe di ringraziamento per domenica 17 marzo, per la quale è prevista come preghiera dei fedeli “Per Papa Francesco, uomo di Dio: sotto la protezione di Maria, Madre della Chiesa, sia presenza di profezia e di letizia per indicare alla Chiesa la via del futuro, perché l’Evangelo porti consolazione, speranza, invito a conversione fino ai confini del mondo”. Sarà così anche il 19 marzo, S. Giuseppe, giorno dell’intronizzazione di Francesco.