Dopo l’oratorio feriale (che in diversi luoghi dell’arcidiocesi prosegue, talvolta fino a settembre), per tante parrocchie si aprono le settimane dei campeggi in montagna, ideati per concedere a ragazzi e famiglie vacanze low cost, ma allo stesso tempo sotto l’egida dello Spirito Santo.
Certo, di necessità la partecipazione non muove le stesse masse dell’oratorio estivo ed i temi sono molto meno curati, tuttavia l’iniziativa dei campeggi parrocchiali ha più di trent’anni ed il card. Angelo Scola intende offrire il suo sostegno anche ad essa. Pertanto, venerdì 19 luglio si porta in Valle d’Aosta, nelle località di Valgrisenche e Rhemes-Notre-Dame, dove è festosamente accolto dai campeggi ambrosiani, rappresentativi di tutte le zone pastorali dell’arcidiocesi. Sono presenti gli oratori di Valmadrera, Nerviano, Cantalupo, Carugate, Busto Garolfo e Cassina de’ Pecchi, nonché due parrocchie della stessa Milano.
In mattinata l’arcivescovo, accolto anche dalle autorità politiche e religiose valdostane, celebra la Messa a Valgrisenche nel campo del campeggio di Valmadrera, presso il quale concorrono gli altri oratori vicini. Nel pomeriggio il card. Scola presiede un momento di preghiera a Rhemes, tra le tende del campeggio di Cassina de’ Pecchi.
L’arcivescovo prende spunto dal versetto del Salmo responsoriale della liturgia del giorno (“Viene il nostro Dio e non sta in silenzio”) per interrogare i ragazzi sul loro rapporto con il Signore: “Chiedetevi sempre qual è lo spazio che ogni giorno riservate al Signore, perché solo se si comprende quanto Dio ha a che fare con ogni aspetto della vita, si diventa adulti. Non dimenticate mai Gesù. (…) Non è facile per i giovani, in certi momenti, fare posto a Dio lungo la giornata, ma la sua imponenza è ciò che dona significato alla vita. Chi si ricorda di Dio cammina sulla strada giusta”.
I ragazzi di Cassina e Busto Garolfo introducono il momento di preghiera ad essi riservato con il canto Il disegno, che narra la creazione del mondo “Avevi scritto già il mio nome lassù nel cielo…”. Il card. Scola apprezza la scelta del canto e spinge il discorso sul terreno vocazionale: “Un disegno di bene e di amore, che ci dà sicurezza sempre e con cui Dio si fa presente ogni giorno. Gesù ci ha insegnato a riconoscere tale presenza in tutti i nostri rapporti. Gesù che è via, verità e vita”.
Scherzando, l’arcivescovo dice di aver anticipato ai giovani oratoriani i temi della lettera pastorale di settembre, che si augura leggano anche loro. I ragazzi di Cassina de’ Pecchi donano al card. Scola un pastorale in legno, con impressa l’immagine del Crocifisso. E’ un bastone di legno chiaro, che vuole significare il pieno riconoscimento da parte di piccoli e grandi dell’autorità dell’arcivescovo su di loro. Per l’occasione sale in campeggio anche il parroco, don Graziano Rudello, che ha dato ordine ai consiglieri parrocchiali di studiare attentamente le prescrizioni diramate per le comunità pastorali. Le tre parrocchie di Cassina de’ Pecchi compongono infatti una comunità pastorale dal 2007. In una maniera un po’ speciale (nel senso che non avviene nella località stessa), Cassina può dire di essere una delle prime comunità di quel genere ad essere toccata da una visita pastorale dell’arcivescovo dopo il “sinodino” del 28 maggio.