Care amiche, cari amici
La solennità dell’Assunzione di Maria al Cielo ci ricorda il grande conflitto avvenuto in Cielo fra la Madonna e il drago rosso:
«Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni» (Apocalisse, 12 ss).
Lo scontro avvenuto in Cielo “segna” quanto avviene nel corso della storia tra le forze del bene e quelle del male, così come lo hanno evocato i grandi maestri della teologia della storia, sant’Agostino («le due città»), san Luigi Maria Grignion de Montfort («le due stirpi») e sant’Ignazio di Loyola («i due stendardi»). Certamente, nel corso dei secoli questo scontro non avviene in maniera ideologica, come se tutti i buoni militassero in uno dei due campi e tutti i cattivi nell’altro. La stessa Scrittura ci racconta come il Signore della storia faccia piovere sui buoni e sui cattivi, aspetti pazientemente la conversione degli uomini fino alla fine dei tempi e si rivolga a tutti, invitando a non giudicare il prossimo ma a esaminare se stessi. Ognuno di noi, infatti, milita nel campo delle forze del male ogni volta che si allontana da Dio compiendo un peccato, così come può rientrare nel campo del bene convertendosi e recuperando la Grazia perduta.
Tuttavia il Signore ha lasciato agli uomini un faro di luce per discernere quanto avviene nel corso del tempo e per distinguere il bene dal male. Questo faro è la Chiesa, fondata dal Signore Gesù. Essa ci permette, attraverso il Battesimo, di entrare nella comunione dei credenti, ma ci aiuta anche a individuare nel corso della storia dove si manifesti il bene che viene da Dio e il male che proviene dal demonio.
Questo compito è svolto dal Magistero vivente del Pontefice e dei vescovi in comunione con lui. Assistito dallo Spirito Santo, esso non può ingannare i fedeli e li accompagna prendendoli quasi per mano al fine di individuare e superare i pericoli che le forze del male introducono nella storia degli uomini. L’esistenza di questo insegnamento della Chiesa che accompagna costantemente la vita dei cattolici è una grande grazia, potremmo dire un miracolo.
Ma in questa data possiamo ricordare un altro “miracolo”. Il 15 agosto del 1920, per l’esattezza fra il 14 e il 16 del mese, si è verificato nei pressi della capitale polacca, Varsavia, uno di quegli episodi nei quali si può identificare lo scontro fra le forze del bene e quelle del male, e valutarne le conseguenze nella storia. L’Armata Rossa della nuova Russia comunista stava per conquistare la Polonia e da lì sarebbe dilagata in Occidente. L’esercito polacco, che tutti davano per sconfitto, seppe invece riprendersi e vincere, guidato dal maresciallo Iozef Pilsudski e dal generale Iozef Haller, che condusse le operazioni militari. Proprio a quest’ultimo, che aveva richiesto un ottavario di preghiere e che attribuirà la vittoria alla Divina Provvidenza, si deve l’espressione “Miracolo della Vistola”.
Come ci ha raccontato Giovanni Cantoni su Cristianità molti anni fa, questo miracolo cambiò il senso della storia.
In questo giorno di festa solenne chiediamo a Maria SSma di donare alla cristianità nuovi miracoli. Innanzitutto il più importante, che il Magistero continui a offrire ai fedeli un discernimento di quanto accade nella storia e ai fedeli di saperlo accogliere nella loro vita, anche quella pubblica.
Ma altre urgenze richiedono l’intervento di Dio. La salvezza dei cristiani copti, ortodossi e cattolici, le più antiche comunità religiose dell’Egitto, che stanno subendo una persecuzione feroce, che potrebbe aumentare. Che il Signore della storia li salvi e preservi il Paese dalla guerra civile.
Anche la nostra patria ha bisogno di un “miracolo” perché possa trovare la strada della verità e della giustizia. Non smettiamo di chiederlo, convinti che con la preghiera e il digiuno possono cambiare le cose.
Marco Invernizzi