“Quando i malati erano il volto di Cristo”: con questa frase il mio caro amico Flavio ha sintetizzato lo spirito dell’Hotel-Dieu di Beaune, in Borgogna (Francia). E mentre visitavo questo luogo straordinario mi sono tornate spesso alla mente le sue parole.
Contemplare quel luogo significa camminare sulla Via Pulchritudinis: e non solo la via della bellezza dell’arte ma anche la via della bellezza della carità cristiana. L’Hotel-Dieu è la dimostrazione di come l’amore a Cristo diventi amore al prossimo, soprattutto se povero e malato, e come questa attenzione ai bisogni dei più poveri diventi feconda di opere non solo utili ed efficienti ma anche belle. Perché chi ha realizzato questa opera straordinaria ha voluto non solo che i malati fossero curati ma che potessero anche contemplare la bellezza più raffinata, con un’attenzione commuovente al corpo e allo spirito.
L’impresa nasce nel 1443 per iniziativa di Nicholas Rolin, cancelliere del duca di Borgogna Filippo il Buono, e di sua moglie Guigone di Salins. L’ospedale viene affidato a una comunità di suore da loro stessi istituita, l’Ordine Ospedaliero di Santa Marta. I medici lavoravano con grande attenzione e perizia, le suore accudivano i malati con amore e precisione, la farmacia realizzava i medicamenti necessari, la cucina era attenta alle necessità della salute dei degenti.
L’istituto ha svolto le sue funzioni fino al 1971, quando è stato sostituito da un più moderno centro ospedaliero. L’Hotel-Dieu è aperto alle visite dei turisti e il ricavato è destinato al nuovo ospedale; pertanto il luogo costruito da Rolin continua a svolgere, anche se in modo più indiretto, la sua funzione di assistenza.
E’ un capolavoro di architettura: ciò che colpisce il visitatore è proprio la bellezza che i fondatori hanno voluto trionfasse in questa costruzione. Le tegole del tetto sono un trionfo di colori sgargianti, la struttura gotica dell’intero edificio è pari a quella dei più ricchi palazzi nobiliari e in particolare la grande sala che accoglieva i malati richiama alla mente l’interno di una cattedrale, dove il corpo di Cristo è quello dei malati che vengono amorevolmente assistiti dalle suore e dai medici.
L’interno è perfettamente conservato e restaurato in modo da permettere al visitatore di vedere come si svolgeva la vita dell’ospedale. I letti erano tutti dotati di tende rosse brillanti che contribuivano a rendere più gradevole l’arredamento ma soprattutto a proteggere l’intimità del malato durante la visita del medico, con una attenzione squisita alla persona. Sulla parete di fondo della grande sala c’è la cappella, nella quale le suore recitavano le ore canoniche e ogni giorno veniva celebrata la Messa. I malati, dai loro letti, potevano così assistere a tutte le celebrazioni.
La cappella non è comunque una semplice cappella: anche qui Nicholas Rolin e sua moglie Guigone di Salins (esempio di uno splendido matrimonio d’amore e di comunione di opere buone) hanno voluto esagerare, per donare ai loro malati un trionfo di bellezza. La cappella ospitava infatti il Polittico del Giudizio Universale, capolavoro di Rogier van der Weyden e della pittura fiamminga, composto da nove pannelli mobili. Purtroppo questo luogo è stato oggetto delle profanazioni da parte della Rivoluzione Francese, come tanti altri luoghi religiosi: gli arredi sacri della cappella sono stati quasi tutti distrutti, con la provvidenziale eccezione dello straordinario polittico, messo in salvo in tempo e nascosto in una soffitta, dove è stato ritrovato molti decenni dopo. Adesso può essere ammirato da tutti all’interno di una apposita sala protetta dell’Hotel-Dieu.
Il polittico mostra nel pannello centrale il Cristo giudice, sotto il quale si trova l’arcangelo Michele che sta soppesando le anime dei buoni e dei cattivi via via che esse escono dai sepolcri. Ai lati si trovano il Paradiso e l’Inferno. Il primo è semplicemente evocato da un portale dorato dove un angelo accoglie le anime dei giusti. Il secondo è una grotta buia dove sprofondano i dannati.
Pensando all’Hotel-Dieu di Beaune, si possono fare delle considerazioni di dottrina sociale: per secoli, la risposta ai bisogni di assistenza, sanità, scuola, università, formazione, è nata da realtà che svolgevano una funzione sociale e pubblica, pur non essendo affatto entità dell’amministrazione statale e dell’articolazione territoriale dello Stato. Università, ospedali, opere di assistenza sono nate nel Medioevo come no profit ante litteram, fondate da privati che non avevano fini di lucro. Queste istituzioni venivano sostenute economicamente dalle donazioni delle classi agiate della società, che operavano in tal modo una caritatevole ridistribuzione delle ricchezze. Il capitalismo era permeato di un ethos, di una tensione morale che spingeva naturalmente nobili e ricchi borghesi a contribuire a queste iniziative. A partire dalla Rivoluzione Francese, le istituzioni “pubbliche” (ma non statali) che avevano sempre servito la realtà sociale sono state perseguitate, saccheggiate, chiuse o condannate dallo statalismo ad un’esistenza precaria in una condizione di soggezione e controllo. Per di più la diffusione della mentalità assistenzialista in base alla quale “ci deve pensare lo Stato” ha provocato una forte diminuzione della solidarietà sociale delle persone, anche solo attraverso la forma della privata beneficenza. Se il cittadino pensa che i bisogni dell’individuo debbano essere sempre e solo soddisfatti dallo Stato, si sentirà assolto dalla responsabilità di prendersi cura del suo prossimo.
L’Hotel-Dieu è la dimostrazione di come si possa realizzare un’opera sociale rispettando il principio di sussidiarietà e stimolando la carità e la generosità delle classi benestanti. Nicholas e Guigone hanno dato il via ad una storia di carità, dando il buon esempio a tanti che si sono appassionati a questo progetto: il Duca di Borgogna Filippo il Buono ha voluto dare il suo contributo alla costruzione dell’Hotel-Dieu, molti benefattori hanno fatto donazioni e questo ha permesso all’istituzione di attraversare i secoli in condizioni eccezionali.
In particolare, alcuni generosi donatori hanno lasciato all’Hotel Dieu delle vigne: il vino di Borgogna è noto in tutto il mondo per la sua eccellente qualità e Le Domaine des Hospices de Beaune è ancora oggi un marchio di vino universalmente noto, che permette il perpetuarsi di questa storia, dove l’eccellenza vinicola si sposa alla carità, senza conoscere battute d’arresto: nel 2012 c’è stata l’ennesima donazione di una vigna, situata nel comune di Flagey-Echezeaux, sulla prestigiosa “Côte de Nuits”, che produce un Grand Cru. I vini dei terreni dell’Hospice de Beaune sono realizzati nella massima cura dell’eccellenza vitivinicola della Borgogna e sono venduti all’asta la terza domenica di novembre: il ricavato dell’asta è destinato alle opere assistenziali dell’ospedale di Beaune. L’asta è un avvenimento di fama mondiale, vi partecipano acquirenti che vengono dai quattro angoli del mondo, permettendo così la continuazione di questa generosa storia di carità, fedeli allo spirito di Nicolas Rolin e della sua amatissima moglie Guigone.