Hobbit Party -Tolkien e la visione della libertà che l’Occidente ha dimenticato
Infiltrarsi nella setta segreta del Presidente dell’Europa e provocare la sua conversione per evitare che diventi l’Anticristo. È questo l’obiettivo impossibile di padre Elia, un frate carmelitano in missione segreta per il Vaticano, ebreo convertito, sopravvissuto ai campi di concentramento nazista, già potente uomo politico del governo israeliano e da vent’anni nascosto in una clausura volontaria nel monastero del Monte di Elia.
Il Papa in persona e il Cardinale segretario di Stato lo richiamano fuori dall’oscurità per affidargli un compito urgente e cruciale per la salvezza della Cristianità intera, afflitta dalla paura e dallo smarrimento dei suoi uomini migliori. Una storia avvincente, ambientata nei paesi di antica tradizione cattolica al tramonto del XX secolo. Padre Elia è il protagonista di questa thriller a sfondo mistico. Elia crede di aver lasciato il mondo alle sue luci e alle sue tentazioni. Non è più interessato alla vita come la conosceva prima. Ma su di lui Dio ha altri progetti. Il Santo Padre, circondato sempre di più da un clero che ha perso la fede, che crede più al Presidente che al Vicario di Cristo, lo chiama in Vaticano per affidargli una missione delicata e che solo per obbedienza accetta. Si sente inadeguato e debole, ma proprio quando accetterà la sua condizione di umana limitatezza riuscirà a lasciarsi guidare dai provvidenziali eventi che lo porteranno alla battaglia con il Presidente e al sacrifico finale. Teologicamente meraviglioso, l’autore non ci fa mancare nulla delle più emozionanti storie di spionaggio: complotti, amori, amicizie, tradimenti, dolore e dubbi. Pubblicato nel 2006 è drammaticamente attuale: il male non assume forme sfacciate e visibili. Intorno a un aurea di pace, dialogo e tolleranza il Nemico si insinua, conquista i cuori, le anime. Non fa rumore, ne scalpore e se deve uccidere lo fa in silenzio. L’autore pennella una società narcotizzata, ipnotizzata dalla promessa di un futuro felice e di pace, in alcuni passaggi sembra descrivere l’occidente sazio e terrorizzato dalla possibile perdita di quello che ha conquistato. Il protagonista, tra fatiche e mille dubbi riesce a riconosce il bene e il male anche se questo ha le rassicuranti parvenze di un uomo affabile, gentile e generoso, riesce a sorprenderci anche nelle situazioni più difficili quando tutto gli dice che la fede è solo un illusione e un mito antico ecco che risponde con l’unica arma che non tradisce mai, con l’abbandono al Cristo, con la fede dei bambini, incondizionata e totale. È inutile negare che viene spontaneo fare un parallelo con gli eventi di questi giorni e mesi, ma noi vogliamo fare proprio come Padre Elia: non sappiamo se cosa accadrà ma è certo che, come ci ha insegnato il Benemerito Pontefice Benedetto XVI, l’abbandono a Gesù è la via maestra e la via sicura da percorrere.
Federico Rosa
Notizie correlate