Una piccola perla di spiritualità. L’autore, il chierico Leopold Beaudenom, nacque a Tulle, in Francia, il 23 novembre 1840 (morì a Puteaux nel 1916), fu direttore spirituale molto ricercato. Entrò nei Marianisti nel 1875. Nel 1897 esce a Parigi il suo libro “L’ultimo di tutti – formazione all’umiltà” che riscosse subito ampi consensi. Il libro è diviso in 30 capitoli, snelli (di poche pagine) secondo uno stile che possiamo dire da esercizi di Sant’Ignazio. Un pensiero serale, per addormentarsi con il tema del giorno successivo ben impresso nella mente e una lettura sul tema da meditare durante il giorno. E’ un libro, come si dice, da fare. Certamente la lettura “tutta di un fiato” porta profitto spirituale, ma lasciare sedimentare, ritornare sui punti meditati, “ruminare” un pezzettino al giorno è il modo migliore per formarsi all’umiltà.
Il Baudenon ci accompagna, dunque, in questo viaggio ascetico facendo pulizia delle interpretazioni erronee, false, sdolcinate della virtù che più serve per raggiungere la meta finale. Possiamo essere peccatori (e chi non lo è?), poveri o ricchi, potenti o miserabili, sacerdoti o laici, ma, di fronte al Padre Eterno, l’unica cosa importante è riconoscersi per quello che si è, per come Lui ci ha creato, ne più ne meno: peccatori, chiamati ad essere figli di Dio, ad essere Santi.
E’ un libro per chi volesse fare sul serio, per chi “dopo che ha preso l’aratro” non vuole rivolgersi indietro. L’autore si spinge negli abissi della nostra piccolezza fino alle vette della nostra dignità con equilibrio e pazienza come un buon direttore spirituale che conosce quanto l’uomo sia ricolmo di orgoglio che però è solo la perversione della corretta coscienza di se del proprio ruolo nel mondo e nel cosmo. Leopold Beaudenom ci guida con mano sicura non permettendo che ci si lasci prendere dalla profonda tristezza della nostra miseria, o da una inconsulta gioia della nostra dignità.