Care amiche, cari amici
Lunedì scorso 20 gennaio, festa di san Senastiano, è stata celebrata una santa messa a Milano, nella parrocchia di san Gioachimo, in suffragio del caro amico Enzo Peserico (1959-2008), una messa che si ripete ogni anno davanti ai suoi tanti amici che, con la moglie, i figli, la mamma, il fratello e i familiari, cercano di non mancare a questo appuntamento.
Sono passati sei anni da quel primo gennaio del 2008, quando Enzo ci lasciò a Re, al termine di un incontro per famiglie che aveva organizzato con la consueta capacità, ma il suo ricordo non si affievolisce, anzi rimane e cresce, diventando più dolce e meno doloroso, almeno per me, quasi promessa di un prossimo ritrovarsi là dove non ci saranno più né il dolore né la fretta.
Rimane il dovere di ricordarne la memoria ai molti che, grazie a Dio e anche a lui, sono entrati a fare parte della famiglia di Alleanza senza averlo potuto conoscere, a quelli che entrando in sede chiedono di lui dopo averne visto la fotografia.
Enzo era una bella persona, grande nella sua magnificenza, forte e generosa. Aveva conquistato le sue virtù con una feroce lotta con se stesso, durata anni, ma vittoriosa: soprattutto, aveva lasciato lavorare la Grazia di Dio e, assecondandola, questa lo aveva trasformato. Aveva costruito molto, nella vita familiare e in quella professionale, e ha lasciato una traccia indelebile nella vita di Alleanza Cattolica, anche perché le sue iniziative continuano. Continua la Comunità di destino e continua a uscire Cuore d’Europa, il giornale da lui fondato, palestra di tanti giovani militanti. Continuano gli incontri di Capodanno per le famiglie, che quest’anno sono andate in Terrasanta. Continua la sua croce dedicata a san Sebastiano, più che raddoppiata nel numero dei partecipanti, segno che il suo aiuto non è mai mancato.
Continua soprattutto la sua presenza, invisibile ma realmente percepibile almeno da parte di chi lo ha conosciuto. Tante volte mi capita di chiedere il suo aiuto per affrontare e tentare di risolvere le situazioni più difficili.
La messa in suffragio quest’anno è stata celebrata nella festa liturgica di san Sebastiano martire, al quale Enzo era molto devoto. Sebastiano si chiama il suo terzo figlio così come il gruppo di amici stretti da cui nacque, ormai molti anni fa, la croce di Alleanza che guidava. Questa coincidenza voluta ci spinga a ricordarlo ancora di più, a pregare per lui e a chiedere la potenza del suo aiuto, di cui abbiamo tanto bisogno.
Al Signore e a Maria, che tanto amava, il nostro ringraziamento per avercelo messo a fianco e a noi l’onere di continuare a rendergli una testimonianza ricca di gioia e di fervore.
Marco Invernizzi