“Amate quindi incondizionatamente la Chiesa santa di Dio, amate diuturnamente la Chiesa ambrosiana, amate gli uomini e le donne delle terre milanesi e ne sarete riamati” è l’invito appassionato con cui il card. Angelo Scola fa culminare, la mattina del 28 giugno, l’omelia per l’ordinazione episcopale di mons. Franco Agnesi, mons. Pierantonio Tremolada e padre Paolo Martinelli OFM.
Il Duomo è la cornice ideale del solenne rito, durante il quale ogni ordinando ha la possibilità di rivelare un pizzico della sua identità. Mons. Agnesi esprime tutta la sua gioia interiore nel rimanere “vicario” anche con il pastorale in mano: “È bello collaborare e condividere, stringere legami e alleanze. Vivendo così e collaborando con Gesù, cresce in noi il desiderio di strare in comunità e di ritrovarci tutti in paradiso. Rispondendo alla mia vocazione a essere “vice”, voglio ripeterle, Eminenza, che sono contento di essere vicario e ausiliare”. Padre Martinelli riceve il bastone pastorale che fu di mons. Luigi Padovese, il confratello, anche lui milanese, assassinato in Turchia nel 2010, e dichiara il suo debito nei confronti dei familiari, dell’oratorio e di Comunione e Liberazione. Mons. Tremolada si riserva per il “ministero della bellezza”: “Abbiamo tutti bisogno oggi di maggiore speranza, di gioia e di bellezza: mi piacerebbe che il mio Ministero fosse a totale servizio di questa speranza nella Chiesa e con la Chiesa, specie per i più giovani”.
Il card. Scola sottolinea come ogni vocazione consista nell’intreccio misterioso della libertà del singolo e della volontà di Dio. “La storia della Chiesa e del Ministero ordinato è il riproporsi da millenni di questo dialogo tra due libertà, in cui misericordia e obbedienza, chiamata e sequela, si intrecciano efficacemente in continuazione. Il Signore ha voluto i Vescovi perché questo legame non si spezzi mai lungo la storia, in fedele obbedienza. Non c’è, infatti, soluzione di continuità tra quei Dodici e la nostra assemblea eucaristica, che fa ora corona ai nuovi Vescovi”.
Proprio in tema di vocazioni, sono giorni molto importanti per l’arcidiocesi di Milano. Il 25 giugno il card. Scola ha designato don Michele Di Tolve nuovo rettore del Seminario di Venegono Inferiore. Dal 2007 ricopriva il dicastero curiale riguardante l’insegnamento della religione nelle scuole. Don Di Tolve è ora chiamato a prendere in mano la situazione dell’istituto diocesano per eccellenza, il Seminario Arcivescovile, di cui è sollecitata da più parti una riforma radicale sia nel piano di studi che nell’avviamento al ministero pastorale. Avrà come collaboratore della prima ora don Marco Crippa, responsabile della comunità seminaristica liceale, collocata tra Seveso e Civate. Comincia quindi a prendere corpo anche il desiderio del card. Scola di riaprire il Seminario minore, che per sua volontà si configura come una realtà decentrata, affinché sia vicino a tutte le Zone pastorali.
Michele Brambilla