Alcuni passaggi da tenere presenti prima che riprenda la battaglia per la vita e la famiglia.
Nemmeno in vacanza si può stare tranquilli. Il tema della fecondazione eterologa e delle sue linee di attuazione ha riempito le prime pagine dei quotidiani che si leggevano sotto l’ombrellone (o sotto l’ombrello, vista l’estate di tempo pazzo).
Vediamo un po’ a che punto siamo.
Una premessa: non dimentichiamo che il primo livello dell’impegno su questo fronte è quello culturale. Noi di Alleanza Cattolica diffondiamo il magistero e in questo caso parliamo di diffusione di una verità naturale che deve essere accolta da tutti, credenti e non. La fecondazione artificiale è sempre un male, anche quella omologa. Le cronache di questi ultimi mesi ci hanno raccontato aberrazioni che dovrebbero scuotere le coscienze e farci capire che l’attacco all’uomo ha raggiunto uno stadio drammatico. Eppure c’è chi gira la testa dall’altra parte e finge di non vedere. A noi spetta il compito di ricordare la verità, il bene e la bellezza della maternità e paternità naturale, contro ogni manipolazione dell’uomo. Questo è il nostro compito. E personalmente ho cercato di farlo anche con un romanzo, “Il Destino del Fuco” (D’Ettoris Editori) (un po’ di pubblicità occulta non fa mai male).
Ma vediamo a che punto siamo con la situazione legislativa posto che, dopo avere ricordato quale è l’integralità del bene, ci auguriamo che i (pochi, ahimè) parlamentari che ancora hanno a cuore la difesa della vita umana e della famiglia facciano il possibile per ottenere un piccolo bene, o almeno chiudano la porta ad alcuni mali. Avremmo preferito un grande bene, ma a seguito della situazione disastrosa creata da certi magistrati, che fare?
Intanto, ecco un veloce riassunto della situazione:
- Il 9 aprile la Corte Costituzionale abolisce il divieto di fecondazione eterologa.
- Per molti giuristi, medici e associazioni (tra le quali l’immancabile Associazione Coscioni) dopo la sentenza della Consulta l’eterologa è già liberamente praticabile. Per altri invece quella sentenza non basta per l’avvio delle pratiche, soprattutto per garantire uniformità operativa sul territorio nazionale e per stabilire alcune garanzie sanitarie.
- L’8 agosto il ministro Lorenzin presenta in Consiglio dei Ministri uno schema di decreto sulla fecondazione eterologa. Tra gli aspetti più contestati, quello sul divieto di scegliere il colore della pelle: «Questa a casa mia si chiama discriminazione razziale» afferma la Lorenzin.
- Il 9 agosto, dietrofront del governo: trattandosi di questione complessa e controversa, della materia si occuperà il Parlamento. Si invitano «i gruppi parlamentari ad assumere iniziative, dirette ad una tempestiva attuazione della sentenza della Consulta». Nell’attesa, l’eterologa resta vietata, per evitare un nuovo Far West che sarebbe causato dalle scelte diverse fatte da ciascuna Regione o per iniziative di singole cliniche.
- 10 agosto: tutti contro il governo. Giuristi e medici attaccano la Lorenzin proprio per quel divieto. La Regione Toscana dichiara che procederà anche in assenza di decisioni a livello nazionale. E la Regione Emilia Romagna la segue. La Conferenza delle Regioni punta all’adozione di linee guida comuni. Il Ministro minaccia di mandare i Nas.
- 14 agosto: certi giudici non vanno mai in vacanza. Due ordinanze del Tribunale di Bologna autorizzano le pratiche di fecondazione eterologa per due coppie sulla base dell’assunto secondo cui non c’è alcun vuoto legislativo e si possono applicare le direttive europee.
La situazione è davvero complicata. Devo dire che questo passaggio parlamentare mi fa tremare i polsi. Come ha scritto Alfredo Mantovano:
«Nessuno può escludere che riaprire oggi in Parlamento la discussione sulla materia equivalga ad aprire il vaso di Pandora: e se, a seguito del confronto nelle Commissioni e in Aula, dovessero mutare i requisiti soggettivi per l’accesso alla PMA, permettendola ai single o alle persone dello stesso sesso o alle nonne? È il caso di ricordare che Camera e Senato sono quelle che hanno licenziato la pessima legge sulla droga e stanno approvando le disastrose riforme del divorzio e delle unioni civili» (La Nuova Bussola Quotidiana, 21-7-2014).
Mentre scrivo queste righe, le agenzie di stampa diffondono una notizia: il Tribunale dei Minorenni di Roma ha riconosciuto l’adozione di una bambina di cinque anni da parte di una coppia di lesbiche (una delle quali l’aveva partorita sottoponendosi alla fecondazione eterologa in Spagna). Ancora una volta, certi giudici riscrivono il diritto di famiglia, sollecitando la politica ad accelerare le riforme.
In conclusione, il fronte a difesa della famiglia, della vita e della dignità della persona umana è sempre più caldo: vigiliamo e prendiamo consapevolezza che oggi più che mai ci vengono richiesti preghiera, impegno, studio e capacità di azione. Sono in gioco i valori di base del consorzio civile, quelli che conferiscono all’essere umano dignità e bellezza, senza degradarlo a frutto di processi di ingegneria genetica e ad oggetto dei desideri di altri.
Susanna Manzin