Ddl pregiudica futuro Nazione e non tutela deboli (ANSA) – ROMA, 12 marzo 2015 – Il ddl sul divorzio breve
“pregiudica ancor di più il futuro della nostra Nazione, il cui trend demografico é sempre più in calo, con un preoccupante parallelismo riscontrabile fra la contrazione delle nozze, religiose o civili, e la riduzione del numero dei figli. Norme come quelle all’esame oggi si prestano poi a manipolazioni nei confronti di coniugi deboli, dalle persone anziane ai e alle migranti”.
E’ quanto scrivono in una lettera inviata ai Senatori Massimo Introvigne, vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica, e Giancarlo Cerrelli, rispettivamente presidente e segretario dei Comitati Sì alla famiglia per richiamare l’ attenzione sulle nuove disposizioni sul “divorzio immediato”, oggi all’esame dell’ Aula di Palazzo Madama.
“Il divorzio, – si legge nella lettera – oltre che facile, viene reso breve, anzi immediato. Se il testo pervenuto da Montecitorio contrae i tempi dai tre anni attuali a un anno, ulteriormente riducibili a sei mesi con separazione consensuale, il testo oggi all’esame dell’ Aula, dopo le modifiche apportate dalla Commissione Giustizia, aggiunge una novità: se i coniugi sono d’ accordo e i figli sono maggiorenni, si può saltare il passaggio della separazione e giungere direttamente al divorzio”.
Secondo i dirigenti del comitato
“Qualora queste disposizioni diventassero definitive, il loro necessario coordinamento con quelle approvate in autunno permetterebbe a due persone che si sposano al mattino e che litigano a metà giornata di recarsi dall’avvocato nel pomeriggio, e di risolvere il tutto all’istante, nel suo studio: divorzio privatizzato, a richiesta e senza ritardo”.
Redazione Comunità Ambrosiana