Riccardo Fenizia, professore di storia e filosofia a Napoli, percorre un itinerario che porta alla comprensione dell’essere, alla ricerca di una natura che non conosce sfumature interpretative, presentandosi a se stessa e al mondo nell’univocità di un preciso modello antropologico. Notevole è l’attenzione che l’autore pone per rendere gradevole la lettura sia allo studente alle prime armi che al lettore più esigente.
L’autore non si limita a descrivere e interpretare l’ideologia del “gender”, ma scava in profondità per giungere a una comprensione razionale della realtà antropologica implicata e depurata da contaminazioni ideologiche. Senza realtà l’uomo “diventa vagabondo del nulla”.
L’opera è divisa in quattro capitoli, preceduti da una prefazione del docente di Psichiatria Franco Poterzio, che espone con dettaglio le origini (interessi e politiche) dell’ideologia del gender, con una postfazione del prof. Giuseppe Savagnone e un’appendice della prof. Antonella Sciortino sulla tutela costituzionale della famiglia. Il primo capitolo è un’introduzione di tre pagine dal titolo ”Conoscere e riconoscersi,” che evidenzia l’attenzione dell’autore alle questioni epistemologiche e gnoseologiche.
Nel secondo si analizza, in una prospettiva storico-filosofica, la “trappola” ideologica della teoria del gender, si dà un fondamento metafisico alla sessualità e si sottolinea il DNA antropologico della famiglia naturale. L’autore si chiede come mai oggi viene messo in discussione l’essere maschio e femmina, e perché ciò che sembrerebbe essere verità fondata nella natura dell’uomo viene visto come “costruzione sociale” di “stereotipi di genere”. Così, cerca di trovare una risposta riflettendo sulla dimensione sessuata della persona.
Il terzo capitolo costituisce il cuore dello studio. Dopo aver chiarito l’attuale infondata paura davanti alla metafisica come scienza, l’autore fa le sue osservazioni critico-filosofiche alla teoria del gender a partire della distinzione tomista di atto di essere e di essenza.
Il quarto capitolo ha come titolo “Le radici filosofiche dell’educazione. Processo educativo oltre la teoria del Gender”, dove si tracciano le linee di un’educazione alla libertà in vista di una piena realizzazione personale, sulla base di una presa di coscienza della propria identità e di conseguenza dei propri limiti, che spingono all’incontro con le ricchezze umane e spirituali dell’altro sesso.
Come ricorda il prof Savagnone nella sua postfazione, questo è un libro dominato dall’amore appassionato dell’autore per la filosofia:
«che bello trovare ancora, in questo clima culturale desertificato dal relativismo e dallo scetticismo (…) un simile attestato di stima e di speranza!»
Marco Invernizzi