Proprio alla vigilia delle elezioni comunali viene completato ed inaugurato il riallestimento delle sale dell’Archivio storico del Duomo di Milano. L’archivio è contemporaneo all’inizio della fabbrica (1387) e dal XIV sec. annotò puntigliosamente ogni avvenimento riguardante la cattedrale, intrecciandosi con i grandi snodi storici della città, che inevitabilmente venivano festeggiati o deplorati tra le navate del Duomo.
Dalle pagine dell’archivio si possono trarre molti particolari interessanti, come la descrizione degli apparati effimeri, ovvero quelle strutture rimuovibili (drappeggi, palchi, cartoni dipinti…) che venivano allestite all’interno del Duomo in occasioni speciali, quali le incoronazioni, i Te Deum, i grandi funerali. Nel corso dei secoli il Capitolo metropolitano, ovvero il novero dei canonici del Duomo, è stato pure un centro di potere politico non indifferente. Basti pensare al ruolo giocato nella battaglia giurisdizionalista tra S. Carlo Borromeo ed i governatori spagnoli del XVI sec., che volevano sedervisi, o alle diatribe tra clero liberale ed intransigente nel XIX (il Capitolo era un “fortino” pro-Savoia). Ma quel che emerge maggiormente è, parole dell’arciprete del Duomo, mons. Gianantonio Borgonovo, “l’ethos di Milano”, una città che si identifica profondamente con Ambrogio, Carlo e la Madonnina.
La riapertura dell’Archivio del Duomo contribuisce a ricordare che le radici della Milano cattolica sono molto più profonde dei miti del Novecento. E’ la tradizione dottrinale, pastorale e caritativa imperitura della nostra Chiesa locale la linfa per ricostruire il tessuto sociale cittadino. Non a caso mons. Borgonovo ha invitato significativamente all’inaugurazione entrambi i candidati principali alla poltrona di sindaco: qualunque sia il vincitore, sono chiamati a governare anche la Milano che emerge dalle carte di quell’archivio.
Per il card. Angelo Scola la metropoli che si appresta a votare è una città che deve effettivamente riacquistare il suo cristocentrismo, come avverte durante la processione mariana del 31 maggio nel quartiere Navigli.
“Tutti noi percepiamo che il mondo sta cambiando molto e che, per tanti nostri concittadini e ospiti di Milano, ciò che abbiamo compiuto appare privo di significato. Invece noi siamo certi di aver portato, in questo bel quartiere, un segno di speranza”.
E’ anche una città più consapevole del ruolo che gioca “nel contesto dell’Europa e della realtà mondiale”. Esattamente per questo non viene meno l’esortazione a diventare il “cuore della Fede dell’Europa”. Il card. Scola, memore delle parole di Benedetto XVI, rivolge un invito a tutti i milanesi:
“deponiamo tutto ciò che ci pesa ai piedi della Vergine di Caravaggio: tutto ciò che ci fa fatica, a partire dal nostro peccato. Il vero nostro progetto di vita è la fede (…). Affidiamo a Maria i nostri giovani, i bambini, (…) ogni cosa che sembra impedire il nostro passo. Ripartiamo, da questo bell’appuntamento con la Madre, lieti e più spediti nel nostro cammino”.
Michele Brambilla