Su questo sito, come sul sito nazionale, si ripete spesso che siamo “in un mondo che nasce dentro un mondo che muore”. A morire è la modernità anticristiana, che palesa sempre più il suo vuoto valoriale e culturale. Di questa putrefazione si vedono vari sintomi.
A Milano emblematico il caso di via Gadames 9, uno stabile di proprietà dei padri passionisti che da settembre 2016 è stato occupato da una trentina di estremisti di sinistra. Da alcune settimane è balzato agli onori della cronaca per gli striscioni blasfemi appesi dagli occupanti ai suoi balconi. L’amministrazione Sala non commenta e non interviene celermente di fronte all’offesa gratuita dei sentimenti popolari. I cattolici, per i figli del Sessantotto, sono solo dei retrivi omofobi, mentre il progresso sta nell’unione civile di Ivan Scalfarotto, celebrata in pompa magna. Si aggiunga a ciò il referendum online dei “grillini” a favore dell’abolizione di qualsiasi finanziamento alle scuole paritarie, a (presunto) favore della scuola di Stato. Il sindaco di Torino ha già dimostrato che la minaccia è reale e che l’opposizione sarà ignorata.
L’arcidiocesi risponde agli squatter con un comunicato in cui evidenzia: “Non si comprende quale e quanta intelligenza ci sia in questo gesto sacrilego ai confini del reato: ad offendere è la stupidità vuota di questa azione. Si confida nell’intervento – già tardivo – di chi ha il potere di fare cessare una simile oscenità”, richiamando così i due poli della questione, il fatto in se stesso e l’opportunismo politico che ha portato a non reprimerlo.
Con Plinio Correa de Oliveira aggiungiamo che, a onor del vero, nel processo rivoluzionario gli autonomi hanno il ruolo dell’avanguardia, indicano cioè anche a “chi ha il potere di fare cessare una simile oscenità”, ovvero l’amministrazione PD della città, il disordine a cui comunque deve tendere (Rivoluzione e Controrivoluzione, cap. VI, par. 4-5). Il gesto dei neocomunisti rimane quindi profondamente inquietante e trova conferma nel caos morale delle unioni civili.
La già programmata marcia Andemm al Domm delle scuole e delle associazioni di genitori, che da tempo comprende anche gli utenti degli istituti statali, risponde direttamente al citato referendum telematico sulle paritarie. Contro la logica della discriminazione anticattolica mons. Pierantonio Tremolada, che venerdì e sabato sostituisce il card. Angelo Scola, bloccato a letto da un’indisposizione, durante gli appuntamenti ufficiali, ripropone quella della pluriformità nell’unità: “sogniamo, per la scuola, di camminare insieme, ognuno rimanendo se stesso”. Il che significa anche preservare l’identità cattolica delle scuole confessionali, minacciata dalle imposizioni pervasive del gender e dai tentativi di limitare la libertà di coscienza.
Michele Brambilla