Questa volta la conferenza stampa di presentazione del nuovo arcivescovo non comprende un collegamento con un’altra curia italiana. Il successore del card. Angelo Scola sulla cattedra di Ambrogio e Carlo è lo stesso vicario generale della diocesi, mons. Mario Delpini, che a mezzogiorno di venerdì 7 giugno pronuncia la conferenza stampa fatidica pochi metri più in là del suo ufficio abituale.
E’ raro che, per la successione ad una diocesi di primaria importante come Milano, si opti per lo stesso vicario generale. In questo caso si è cercata una figura che rappresentasse una continuità sobria e decisa con l’episcopato del card. Scola, senza dimenticare i suoi 4 predecessori. Mons. Delpini ha infatti collaborato con ciascuno di essi. Come il card. Giovanni Colombo, è inoltre un sacerdote cresciuto in Seminario che è sempre vissuto dentro i confini dell’arcidiocesi.
Nato a Gallarate il 29 luglio 1951, regnante il beato card. Schuster, è entrato in Seminario nel 1967 dopo aver studiato ad Arona, all’ombra dell’enorme statua di S. Carlo Borromeo. E’ stato ordinato presbitero dal card. Giovanni Colombo nel Duomo di Milano il 7 giugno 1975, contemporaneamente a mons. Franco Giulio Brambilla, attuale vescovo di Novara, con il quale ha poi condiviso lunghi anni di insegnamento della teologia e del latino. Si laurea in Università Cattolica con tesi su La didattica del latino come introduzione alla esegesi dei classici e in Facoltà teologica con un elaborato intitolato: La nozione di teologia di Giovanni Pico della Mirandola.
La carriera in Seminario prosegue con il rettorato del Seminario minore (1989), del Seminario maggiore (1993) e come rettore maggiore (cioè generale) dal 2000 al 2006, ritrovandosi a gestire la soppressione delle medie di Seveso e del liceo di Venegono Inferiore (2002). Momento difficile per l’arcidiocesi, che porta, però, a mons. Delpini la nomina a vicario episcopale per la Zona VI (Melegnano), la più estesa come territorio e la più variegata per tipologia abitativa. L’ordinazione episcopale, per le mani del card. Dionigi Tettamanzi, il 23 settembre 2007, è ricevuta ancora una volta assieme a mons. Brambilla, co-consacranti gli attuali cardinali Renato Corti e Francesco Coccopalmerio.
Il card. Angelo Scola lo eleva a vicario generale il 5 aprile 2012, annunciando la nomina durante la Messa crismale. I suoi trascorsi seminaristici gli valgono, il 21 settembre 2014, anche la responsabilità della formazione permanente del clero e della direzione dell’Istituto Sacerdotale Maria Immacolata (ISMI), che nell’arcidiocesi cura la formazione dei sacerdoti entro i primi 5 anni di Messa.
A differenza del card. Scola, ha raramente pubblicato libri che non fossero strettamente correlati all’attività pastorale. Tuttavia il suo umorismo è tracimato in due simpaticissimi long-seller: Reverendo, che maniere! Piccolo galateo pastorale (1998), nel quale mette alla berlina il prete-manager auto-affogato negli impegni pastorali, e Con il dovuto rispetto (2011), costruito tramite il collage delle puntate di una rubrica tenuta sulle pagine di Avvenire, nella quale tratteggia gustosissime caricature delle figure che si possono incontrare in parrocchia. Più recente l’interesse favolistico in E la farfalla volò (Ancora 2017), dove offre alcuni racconti didattici rivolti più agli adulti che ai bambini.
Lo stemma episcopale presenta un albero con tre uccelli, sorretto da una mano, riferimento alla Provvidenza divina. Il motto episcopale è non a caso “Plena est terra gloria Eius” (“La terra è piena della Sua gloria”). Un richiamo alla Provvidenza anch’esso in continuità, poiché il moto del card. Scola è “Sufficit gratia Tua”. Alla povertà delle forze dell’uomo si contrappone l’infinita misericordia di Dio.
Per la prima volta dal 1984 i milanesi non potranno più chiamare il proprio arcivescovo “cardinale” e in Duomo si rivedrà un caratteristico “ombrellone” rosso-giallo-blu, che è il contrassegno delle diocesi cardinalizie quando l’ordinario non è ancora stato elevato alla porpora. Delpini sale alla cattedra “solo” monsignore come, nel XX secolo, Tosi (1922), Schuster (1929), Montini (1955), Colombo (1963) e Martini (1980).