Poche ore dopo essere entrato ufficialmente in carica, mons. Mario Delpini firma subito la prima nomina: mons. Claudio Fontana diventa suo segretario pur rimanendo cerimoniere del Duomo e tutti i vicari episcopali vigenti vengono mantenuti al loro posto.
Il 12 settembre, giorno in cui la Cattolicità festeggia il SS. Nome di Maria e la vittoria di Vienna sui Turchi (1683), mons. Delpini riceve il pallio arcivescovile dalle mani del legato pontificio, il card. Angelo Scola. Il pallio è una stola di lana, tessuto con il vello di agnelli romani, benedetto dal Papa il giorno di S. Agnese (21 gennaio). Rappresenta il vincolo di unità che lega ogni sede metropolitana con quella di Roma. Il pallio si dona tradizionalmente agli arcivescovi eletti il 29 giugno (SS. Pietro e Paolo), durante la Messa in Vaticano.
Poiché mons. Delpini è stato eletto arcivescovo il 7 luglio, il prezioso abito liturgico gli viene imposto alla vigilia dell’ingresso solenne in Milano, nella cornice a lui molto cara del santuario di S. Pietro martire in Seveso, la chiesa del Seminario minore in cui don Mario ha mosso i primi passi come docente.
Il rito è molto semplice: l’arcivescovo Delpini si inginocchia davanti al card. Scola e recita il Credo niceno-costantinopolitano, quindi viene rivestito del pallio. Descrivendolo, mons. Delpini afferma che “mette comunque un poco di paura, perché viene dalla tomba degli Apostoli e, quindi, vuol dire dal martirio. Inoltre questo Pallio mi ribadisce che siedo sulla Cattedra dei vescovi che mi hanno preceduto, come successore di Carlo e di tutti i Santi Vescovi milanesi fino al cardinale Scola”.
Aggiunge che percepisce “una grande gratitudine per questo segno che mi è stato imposto per onorare la mia persona, la Chiesa e il compito che io devo svolgere in questa Chiesa di Milano. La mia gratitudine è molto personale e intensa per papa Francesco, ma oggi voglio dire un grazie particolare al cardinale Angelo Scola, non solo per essere qui ora, ma anche per tutto il cammino percorso insieme”. In particolare “gli sono molto grato perché in questi anni, chiamandomi a collaborare con lui così strettamente, mi ha dato fiducia, mi ha aiutato a discernere in alcune situazioni delicate, mi ha sempre incoraggiato, mi ha concesso di condividere con lui le preoccupazioni, le gratificazioni, le cose belle che la Chiesa di Milano ha vissuto in questi anni. Anche in questo passaggio il cardinale Scola mi è stato di grande incoraggiamento, mi ha aiutato e mi ha consigliato”.
Il card. Scola è già da qualche giorno nella sua nuova abitazione nel Lecchese: il 23 settembre è atteso ad Annone Brianza per la posa del Polittico della Passione nella chiesa di S. Giorgio. Il polittico è uno straordinario esemplare di altare a portelle della metà del XVI sec., che torna nella chiesa per la quale nel Cinquecento era stato acquistato forse ad Anversa.
Prosegue anche “l’ingresso mariano” di mons. Delpini: la prima Messa da arcivescovo in carica la celebra a Bevera il 10 settembre, nel santuario di S. Maria Nascente; il 13 settembre è sempre lui a presiedere la processione e la Messa nel convento dedicato alla Madonna di Fatima in Bisentrate. Il 24 settembre il grande pontificale in Duomo.