Esiste un 25 aprile alternativo, ed è quello degli adolescenti ambrosiani che, la sera precedente la festa civile, si incolonnano assieme ai loro coetanei di Brescia dietro a mons. Pierantonio Tremolada, loro ex-vicario di “settore”, per compiere evangelizzazione di strada tra i coetanei, sulle orme dell’Evangelii nuntiandi del futuro santo Paolo VI (1897-1978), nativo di Concesio (BS) ed arcivescovo di Milano dal 1954 al 1963, quando fu eletto al Soglio di Pietro.
Il modello di riferimento per l’azione evangelizzatrice è il brano di Vangelo nel quale Gesù invia 72 discepoli nelle città della Galilea (Lc 10,1-9). Come nella pagina lucana, la missione si conclude ritornando da Gesù, presente nell’Eucaristia celebrata da mons. Tremolada con l’assistenza del vicario generale ambrosiano, mons. Franco Agnesi. Nell’omelia viene citato un verbo ispanico utilizzato molto di frequente da Papa Francesco: “primerear”, prendere l’iniziativa per primi. E’ la sostanza dell’invito ai ragazzi a non scoraggiarsi, ma ad andare gioiosamente incontro al depresso uomo contemporaneo per guidarlo a Cristo.
I giovani devono “sentirsi incoraggiati e sostenuti anche davanti alle paure e titubanze” suscitate dalle difficoltà che si incontrano nella vita. La mente corre subito, in quelle ore, alla straordinaria tenacia che Thomas Evans (21 anni) sta dimostrando di fronte a chi vorrebbe condannare a morte sicura suo figlio Alfie, un bambino di 2 anni, affetto da malattia neuro-degenerativa sconosciuta, il quale, nonostante il 23 aprile sia miracolosamente sopravvissuto al protocollo assassino stabilito dalla magistratura inglese, non ha ottenuto ugualmente dagli aguzzini la possibilità di trasferirsi dove verrebbe curato e non ucciso. Morirà nella notte tra il 27 e il 28 aprile, secondo il calendario ambrosiano festa di S. Gianna Beretta Molla.
L’arcidiocesi di Milano aspetta il 26 aprile prima di prendere ufficialmente posizione sulla vicenda di Alfie. Nel frattempo si sono già moltiplicate le veglie dedicate al bambino in ogni angolo del territorio ambrosiano, fino al culmine in piazza Duomo, dove proprio quella sera centinaia di persone si trovano a pregare ai piedi della Madonnina. Anche quello è un “primerear” e, come auspicato durante l’omelia di Brescia, sorge spontaneamente dal laicato. Alle 22.17 giunge in piazza Duomo a guidare la preghiera di intercessione per Alfie don Vincent Nagle (Fraternità S. Carlo Borromeo), che si occupa proprio della pastorale sanitaria e ha già battagliato contro i laicisti ai tempi del suicidio assistito di Fabiano Antoniani (dj Fabo).