La storia di Kullervo

J.R.R. Tolkien – il deforme eroe del “Kalevala” alle radici della Terra di Mezzo

«Kullervo figlio di Kalervo è forse il meno piacevole degli eroi di Tolkien: rozzo, lunatico, scontroso e vendicativo, oltre che fisicamente poco attraente. Eppure questi elementi conferiscono maggiore realismo al personaggio, rendendolo per assurdo seducente, nonostante tutti i difetti o, forse, proprio in virtù di essi». È così che la curatrice Verlyn Flieger, statunitense, una delle massime esperte del tema, introduce La storia di Kullervo di J.R.R. Tolkien (1892-1973), un racconto e alcuni saggi critici sull’epica che sono l’ennesima perla ritrovata nella miniera di bozze e inediti dello scrittore e filologo inglese che Bompiani pubblica in italiano nella traduzione di Luca Manini…

Il nome di Dio è Misericordia

Dall’inizio del suo pontificato, spiega il Papa, ha voluto proporre una Chiesa che «non aspetta che i feriti bussino alla sua porta, li va a cercare per strada, li raccoglie, li abbraccia, li cura, li fa sentire amati», e a tutti annuncia la misericordia. Ma non si tratta, afferma il Pontefice, di una novità. Le fonti ispiratrici di questa proposta sono San Giovanni XXIII, il Beato Paolo VI e soprattutto l’enciclica di San Giovanni Paolo II Dives in misericordia, nella quale il Papa polacco ha affermato che «la Chiesa vive una vita autentica quando professa e proclama la misericordia, il più stupendo attributo del Creatore e del Redentore, e quando accosta gli uomini alle fonti della misericordia».

Francesco insiste anche su Santa Faustina Kowalska, l’apostola della Divina Misericordia, la cui devozione unisce San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e l’attuale Pontefice. Francesco cita pure un’impegnativa affermazione teologica del Papa teologo, Benedetto XVI: «La misericordia è in realtà il nucleo centrale del messaggio evangelico, è il nome stesso di Dio, il volto con il quale Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e pienamente in Gesù Cristo…

I Papi e la Misericordia

«La misericordia è in realtà il nucleo centrale del messaggio evangelico, è il nome stesso di Dio, il volto con il quale Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e pienamente in Gesù Cristo, incarnazione dell’Amore creatore e redentore» (Benedetto XVI, Angelus, 30 marzo 2008).

Spesso ci chiedono, soprattutto in questo Anno Santo dedicato, che cosa sia in realtà la Divina Misericordia. Questa definizione del Pontefice emerito ci aiuta a rispondere.

Essa è contenuta in un prezioso sussidio predisposto dal Pontificio consiglio guidato da mons. Rino Fisichella per promuovere la nuova evangelizzazione, che è la cifra degli ultimi pontificati, da quello di Pio XII all’attuale di Papa Francesco.

Il piccolo libro ha lo scopo di riprendere i riferimenti alla Divina Misericordia contenuti nel Magistero dei Papi dell’epoca moderna, quella nella quale la figura del Vescovo di Roma è diventata più centrale, rispetto alle epoche precedenti, nella guida del popolo di Dio….

La fine dell’epoca moderna – il potere

Scritti negli anni ’50 del secolo passato, i due saggi “la fine dell’epoca moderna” e “il potere”, raccolti dalla casa editrice in un unico volume, raccolgono le riflessioni dell’autore sulla modernità come paradigma culturale e sulla sua crisi, evidente dopo Hiroshima, ma che avrà la sua ratifica ufficiale con la caduta del muro di Berlino, nel 1989.

Il concetto di modernità ha le sue origini dalla rottura che l’uomo compie durante il Rinascimento con l’immagine che l’uomo aveva del mondo fino al Medioevo. Fino ad allora l’uomo viveva in uno stato di unità armonico e ordinato alla causa prima, Dio. L’uomo si sente nella realtà, nella natura creata di cui ha scoperto il senso con l’incarnazione del Cristo. Il suo agire teneva conto dell’immagine unitaria del mondo, ne doveva essere coerente.

Con la Rinascenza l’uomo si pone di fronte alla natura, trasferendo il centro esistenziale dalla causa prima, Dio, al proprio io rompendo l’unità esistenziale dell’uomo medioevale. Questo passaggio rivoluziona in maniera radicale l’immagine che l’uomo ha del mondo. L’io diventa la norma di riferimento che ha come suo contro-altare la natura, ancora troppo “grande” per l’uomo rinascimentale e quindi essa stessa normativa…

La ROCCIA | n. 6 novembre-dicembre

È uscito il n. 6 de La Roccia

Ecco finalmente!
E’ uscito il n. 6 (novembre-dicembre) de La Roccia, la rivista per la nuova evangelizzazione dell’Italia.

Al centro dell’attenzione di questo numero la tragedia dei profughi e dei rifugiati che cercano di superare i confini delle nazioni europee e in particolare dell’Italia, spinti non solo dalla ricerca di “fortuna” ma soprattutto, in questi ultimi anni, dalla persecuzione religiosa. Sono infatti molto i cristiani che scappano dall’Iraq e dalla Siria, minacciati dalla violenza islamista dell’Isis, come spiega Alfredo Mantovano in un lungo servizio e come ricorda il card. Bagnasco, ripreso nell’editoriale di Marco Invernizzi…