Una veglia e una preghiera per la famiglia
La famiglia è combattuta dall’esterno e dall’interno, come ha detto Papa Francesco. Dall’interno in tanti modi diversi, come il più eclatante delle ultime ore, il coming out del monsignore polacco, tanto spontaneo da coincidere con il lancio di un libro in italiano sulla sua situazione di omosessuale “maltrattato” in seno alla Chiesa e in particolare alla Congregazione per la dottrina della Fede, dove il sacerdote lavorava.
Ma vi sono altri modi per nuocere alla famiglia, all’interno della Chiesa, che meritano di essere segnalati. Un modo è l’omertà di molti parroci, che hanno paura, temono di dividere i loro fedeli, di mettere la parrocchia al centro di un conflitto culturale con le comunità lgbt e le forze che le sostengono. Addirittura in questi giorni ho visto annullata una conferenza sul gender e negata la sala di una parrocchia con la scusa che tanto la legge sul matrimonio gay non è stata ancora approvata.
Aspettare la legge prima di protestare, non mi sembra una scelta strategica di grande intelligenza. Certo, capisco le difficoltà…