A Natale (non) siamo tutti più buoni(sti). Scola detta le regole delle prossime elezioni

L’Avvento ambrosiano ferve, ma la crisi politica del nostro Paese fa altrettanti progressi. Mentre si consumano le primarie del PD e quelle del PDL vengono (forse) archiviate, l’arcivescovo di Milano, coinvolgendo tutto il collegio dei vescovi ausiliari della metropoli, detta poche, ma lucidissime regole ad uso dei cattolici che pensassero di candidarsi alle future elezioni di primavera, che in Lombardia saranno sia nazionali che regionali.

Sono un numero esiguo, ma proprio per questo le regole targate card. Scola appaiono più incisive. Rappresentano inoltre la fuoriuscita della Curia di Milano da una fase storica in cui a parlare erano sacerdoti o monsignori con dichiarate simpatie politiche, che prevalevano su eventuali dichiarazioni più equanimi dell’arcivescovo.

Scola: e se i cattolici non fossero nel “contenitore” politico giusto?


Nelle settimane centrali di settembre la vicenda del registro milanese delle coppie di fatto ha subito un’accelerazione impressionante.

Il 18 settembre, giorno in cui la Chiesa ricorda S. Giuseppe da Copertino (1603-63), testimone eccezionale di purezza, il registro delle unioni civili è entrato formalmente in vigore e si è assistito ad un capannello gay-vip, compiaciuto, inneggiante al vero e proprio matrimonio tra persone dello stesso sesso.

“Il Paradiso non è una favola”. Scola e il funerale di Martini


Venerdì 31 agosto è venuto a mancare il card. Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. E’ diventato nel tempo una figura controversa per via di alcune affermazioni in materia disciplinare (celibato) e di bioetica (preservativo, testamento biologico ecc…) non in linea con quanto il Magistero petrino andava approfondendo. Numerosi fedeli  “progressisti” e non credenti hanno preso di conseguenza Martini come proprio guru a la page