Nebbia di piombo. Un’indagine nella Milano degli anni Settanta

Ci sono tutti gli elementi della Milano degli anni Settanta: la violenza politica e il terrorismo, certamente, a anche quel file rouge che accompagna il lettore e lo conduce vent’anni più avanti, a dopo la caduta del Muro di Berlino, quando finisce l’epoca delle ideologie, quando finisce anche la “Milano da bere” degli anni Ottanta e si entra nell’epoca attuale, dominata dalla dittatura del relativismo, dove ogni cosa diventa possibile perché “Dio è morto”, come cantavano i Nomadi.

Il Destino del Fuco

Il genere letterario della narrativa ha indubbiamente un ruolo di primo piano all’interno della “battaglia culturale” in favore del vero, del buono e del bello. Questo vale ancora di più in un contesto, come quello della cosiddetta modernità connotata dal pensiero debole relativista, in cui è sempre più difficile affrontare tematiche di oggettiva complessità con i soli strumenti del ragionamento e dell’argomentazione filosofica o scientifica, tipici della conferenza così come della monografia tematica specializzata.

Il Nemico

Infiltrarsi nella setta segreta del Presidente dell’Europa e provocare la sua conversione per evitare che diventi l’Anticristo. È questo l’obiettivo impossibile di padre Elia, un frate carmelitano in missione segreta per il Vaticano, ebreo convertito, sopravvissuto ai campi di concentramento nazista, già potente uomo politico del governo israeliano e da vent’anni nascosto in una clausura volontaria nel monastero del Monte di Elia.