I Papi e la Misericordia

«La misericordia è in realtà il nucleo centrale del messaggio evangelico, è il nome stesso di Dio, il volto con il quale Egli si è rivelato nell’antica Alleanza e pienamente in Gesù Cristo, incarnazione dell’Amore creatore e redentore» (Benedetto XVI, Angelus, 30 marzo 2008).

Spesso ci chiedono, soprattutto in questo Anno Santo dedicato, che cosa sia in realtà la Divina Misericordia. Questa definizione del Pontefice emerito ci aiuta a rispondere.

Essa è contenuta in un prezioso sussidio predisposto dal Pontificio consiglio guidato da mons. Rino Fisichella per promuovere la nuova evangelizzazione, che è la cifra degli ultimi pontificati, da quello di Pio XII all’attuale di Papa Francesco.

Il piccolo libro ha lo scopo di riprendere i riferimenti alla Divina Misericordia contenuti nel Magistero dei Papi dell’epoca moderna, quella nella quale la figura del Vescovo di Roma è diventata più centrale, rispetto alle epoche precedenti, nella guida del popolo di Dio….

La fine dell’epoca moderna – il potere

Scritti negli anni ’50 del secolo passato, i due saggi “la fine dell’epoca moderna” e “il potere”, raccolti dalla casa editrice in un unico volume, raccolgono le riflessioni dell’autore sulla modernità come paradigma culturale e sulla sua crisi, evidente dopo Hiroshima, ma che avrà la sua ratifica ufficiale con la caduta del muro di Berlino, nel 1989.

Il concetto di modernità ha le sue origini dalla rottura che l’uomo compie durante il Rinascimento con l’immagine che l’uomo aveva del mondo fino al Medioevo. Fino ad allora l’uomo viveva in uno stato di unità armonico e ordinato alla causa prima, Dio. L’uomo si sente nella realtà, nella natura creata di cui ha scoperto il senso con l’incarnazione del Cristo. Il suo agire teneva conto dell’immagine unitaria del mondo, ne doveva essere coerente.

Con la Rinascenza l’uomo si pone di fronte alla natura, trasferendo il centro esistenziale dalla causa prima, Dio, al proprio io rompendo l’unità esistenziale dell’uomo medioevale. Questo passaggio rivoluziona in maniera radicale l’immagine che l’uomo ha del mondo. L’io diventa la norma di riferimento che ha come suo contro-altare la natura, ancora troppo “grande” per l’uomo rinascimentale e quindi essa stessa normativa…

L’estetica del silenzio

L’estetica del silenzio “La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Os 2,16) “Obsculta, o fili… – Ascolta, o figlio…”, così si apre il Prologo della Regola di San Benedetto, fondando così la civiltà occidentale su un implicito invito al silenzio: per ascoltare bisogna infatti prima imparare a tacere. Il silenzio costituisce pertanto il contesto…