Newsletter Giugno 2010

Care amiche, cari amici
nel prossimo anno si svolgeranno molte iniziative per la celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia (1861-2011).
Il tema è molto importante perché offre la possibilità di riflettere su che “cosa è l’Italia” e su “chi sono gli italiani”, cioè di favorire un esame di coscienza collettivo circa l’identità della nostra nazione. Ricordo anche che nel 1861 non nasce l’Italia, che esisteva almeno da un millennio, ma lo Stato nazionale, cioè un nuovo vestito per un corpo antico.
Una riflessione di questo tipo non è mai senza conseguenze, perché un popolo vive e cresce soprattutto attraverso la percezione che ha di se stesso. Questa percezione si forma soprattutto attraverso una riflessione sul proprio passato, sulla risposta che viene data alle grandi domande relative alla propria storia nazionale. So che molti diranno che oggi pochissimi sono interessati ad avere una qualsiasi interpretazione della propria storia nazionale, ma forse proprio questo è uno degli aspetti più gravi del problema. Infatti, un popolo che non conosce il proprio passato, che non sente il desiderio di riconoscersi in una identità culturale, assomiglia a un uomo che non conosce i propri genitori, i propri nonni, insomma una persona senza radici, una persona essenzialmente debole. Un popolo così è facilmente manipolabile.