Presentiamo qui il libro «L’origine della vita. Il “caso” non spiega la realtà», di Giulio Dante Guerra (D’Ettoris Editori, Crotone 2016). Giulio Dante Guerra è nato il 13 settembre 1946 a Lucca, dove ha conseguito la maturità classica nella sessione estiva dell’anno scolastico 1963-64. Nell’autunno dello stesso anno si è iscritto all’Università di Pisa, dove si è laureato in chimica il 28 aprile 1970. Docente presso l’allora Istituto di Chimica Industriale e Applicata della stessa università, alle dipendenze del Consiglio Nazionale delle Ricerche, prima come borsista, e poi come ricercatore, con le varie qualifiche. È stato collocato a riposo il 30 settembre 2011, col grado di Primo Ricercatore. Nel corso della sua attività scientifica, Giulio Dante Guerra ha compiuto ricerche nel campo della chimica macromolecolare, con particolare riguardo ai temi della polimerizzazione cationica, della polimerizzazione elettroiniziata, della copolimerizzazione anionica, come pure dei materiali macromolecolari e compositi biocompatibili e bioriassorbibili per uso biomedico, ottenendo risultati significativi, soprattutto in quest’ultimo settore di ricerca, che gli hanno valso la nomina, secondo in assoluto, a Socio Onorario della Società Italiana di Biomateriali. Agli inizi del 1970 Giulio Dante Guerra è entrato a far parte di Alleanza Cattolica.
Il libro è uno sviluppo dei suoi studi e meditazioni sull’origine della vita, che contiene più domande che risposte. Come è sorta la vita sulla terra? È proprio vero, come è affermato ormai quasi da tutti, che l’origine della vita da reazioni casuali di semplici composti chimici, che sarebbero stati presenti in un’ipotetica «atmosfera primitiva», sia ormai «una verità scientificamente dimostrata»? Prima di tutto, la scienza — quella vera, non qualche filosofia materialista gabellata per «scienza» — non può dimostrare nessuna «verità», ma solo verificare sperimentalmente teorie e ipotesi di lavoro, che potranno, in qualunque momento, essere falsificate da nuove prove sperimentali. In secondo luogo, gli argomenti portati a sostegno della cosiddetta «abiogenesi», la nascita, spontanea e, soprattutto, casuale, del vivente dal non vivente, si rivelano, se sottoposti a un’analisi accurata, parecchio deboli. L’analisi accurata è quella compiuta dal Guerra in questo libro, esaminando, e mettendo a confronto, gli stessi risultati sperimentali dei sostenitori dell’abiogenesi, gli «abiogenisti». Questa analisi mostra che, fra le varie teorie «abiogenetiche», spesso diversissime fra di loro, quelle «chimicamente più plausibili» richiedono tutte condizioni molto specifiche, che è quasi impossibile possano essersi verificate «per puro caso».
Il libro discute anche la cosiddetta «vita artificiale», fra l’altro mettendo in luce i possibili pericoli di un utilizzo «militare» degli eventuali risultati di simili ricerche, per l’ottenimento dell’«arma biologica assoluta». Se, infatti, fosse veramente possibile sintetizzare sistemi capaci di moltiplicarsi, a spese degli organismi, con meccanismi diversi da quelli biologici, non ci sarebbe nessun farmaco antibiotico o antivirale in grado di neutralizzarli.
Quanto a quelle che, sulla stampa e in TV, sono spesso «strombazzate» come «cellule sintetiche», l’analisi accurata rivela che cosa sono veramente: nient’altro che OGM un po’ più «sofisticati» del solito. Tornando al problema dell’origine della vita, l’autore arriva alla conclusione che l’unica contrapposizione vera è fra due posizioni filosofiche: l’intelligent design, il «progetto intelligente», del biochimico statunitense Michael J. Behe, e «il caso e la necessità», lanciato verso il 1970 dal biologo francese Jacques Monod, e sostenuto oggi da divulgatori molto «ammanigliati» con i media, come lo zoologo britannico Richard Dawkins. Stando così le cose, l’autore cita una frase di Albert Einstein, «L’uomo di scienza è un filosofo scadente», e, riconoscendo d’essere, oggettivamente, più «scienziato» che «filosofo», lascia il testimone a chi, fra i giovani cattolici, scopra, come sua «vocazione professionale», la filosofia della scienza.
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Redazione Comunità Ambrosiana
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