Luigi Gedda e il movimento cattolico in Italia

Luigi Gedda (1902-2000) ha attraversato il XX secolo. Da protagonista fino agli anni Sessanta, da «emarginato » nei successivi quarant’anni. La guida dei Comitati Civici nelle elezioni del 18 aprile 1948 (uno scontro di civiltà che segna la nascita dell’Italia moderna), il presidente dell’Azione Cattolica dal 1952 al 1959, considerato « onnipotente » per la sua vicinanza a Pio XII, viene negli anni successivi messo in un angolo e su di lui si scaricano il livore storiografico e un’acredine tanto amara quanto persistente nel tempo. Ma lui non si ribella e neppure si lascia disorientare. Accetta con grande umiltà il suo nuovo ruolo, continua a svolgere la sua professione medica, e soprattutto continua a guidare l’amata Società operaia, l’associazione fondata durante la Seconda guerra mondiale per la santificazione dei propri membri.

L’Unità d’Italia e il Risorgimento

Nel centocinquantesimo anniversario dell’unificazione politica della penisola italiana non sono mancate opere e ricostruzioni storiografiche di pregio (già segnalate peraltro su queste pagine online dell’Istituto) intese a rileggere i complessi eventi che portarono alla famosa proclamazione del 17 marzo 1861 in chiave più obiettiva, quando non semplicemente realistica, anche a costo di toccare qualche nervo scoperto.

Il mito di Garibaldi. Vita, morte e miracoli dell’uomo che conquistò l’Italia

Francesco Pappalardo, in questo lavoro su Giuseppe Maria Garibaldi (1807-1882), legge la figura di uno dei massimi artefici dell’unificazione della Penisola italiana, proponendo a riguardo una tesi inedita: le gesta politico-militari dell’«Eroe dei Due Mondi» si riducono a un mito fondato «su una trasfigurazione fantastica della sua personalità» (p. 18) e strettamente dipendente dall’ideologia liberale che ha animato il Risorgimento italiano.