Dal banditismo al brigantaggio. La resistenza allo Stato moderno nel Mezzogiorno d’Italia

Se al Nord esiste una Questione settentrionale che rende difficile il rapporto dei cittadini con la struttura statale, al Sud si verifica un problema analogo con motivazioni diverse. Non è la burocrazia o l’inefficienza, e neppure l’invadenza arrogante dello Stato che tanto fanno soffrire il cittadino medio che abita nel Nord del Paese, ma è proprio la storia di come si è sviluppata l’unificazione nazionale a determinare una sorta di rancore profondo, che è penetrato nella cultura e quindi nei giudizi di chi vive nel Sud, forse anche in modo inconsapevole.

L’Unità d’Italia e il Risorgimento

Nel centocinquantesimo anniversario dell’unificazione politica della penisola italiana non sono mancate opere e ricostruzioni storiografiche di pregio (già segnalate peraltro su queste pagine online dell’Istituto) intese a rileggere i complessi eventi che portarono alla famosa proclamazione del 17 marzo 1861 in chiave più obiettiva, quando non semplicemente realistica, anche a costo di toccare qualche nervo scoperto.

Il mito di Garibaldi. Vita, morte e miracoli dell’uomo che conquistò l’Italia

Francesco Pappalardo, in questo lavoro su Giuseppe Maria Garibaldi (1807-1882), legge la figura di uno dei massimi artefici dell’unificazione della Penisola italiana, proponendo a riguardo una tesi inedita: le gesta politico-militari dell’«Eroe dei Due Mondi» si riducono a un mito fondato «su una trasfigurazione fantastica della sua personalità» (p. 18) e strettamente dipendente dall’ideologia liberale che ha animato il Risorgimento italiano.