L’argomento, “Il diavolo e il mistero del male nel Catechismo della Chiesa Cattolica”, richiama un pubblico numeroso e attento alle parole di don Pietro Cantoni, moderatore dell’Opus Mariae Matris Ecclesiae, durante la presentazione del suo libro L’Oscuro Signore – Introduzione alla demonologia (Sugarco, Milano 2013, pp. 144, euro 16, www.libreriasangiorgio.it) che si è svolta lunedì 6 maggio a Milano, presso la Sala don Davide Albertario dell’Oratorio Sant’Agnese, promossa dalla Comunità parrocchiale di San Gottardo in collaborazione con Alleanza Cattolica e la rivista Medjugorje. La presenza di Maria. L’opera, secondo le parole dell’autore, ha principalmente uno scopo consolatorio. Ma non si propone di offrire una consolazione superficiale, compiuta sminuendo il male, bensì la consapevolezza che deriva dall’annuncio della buona notizia del Vangelo, cioè che Dio non solo ha vinto il male incarnandosi in Cristo, ma desidera anche la nostra vittoria personale, da compiere liberamente e volutamente, accettando il Suo aiuto.
Nonostante ciò, è bene parlare anche del diavolo, della sua esistenza – perché il demonio esiste, concetto basilare che dovrebbe essere scontato ma che invece ancora oggi sfugge a molti cattolici – e delle sue caratteristiche e capacità: il diavolo è un angelo caduto, che rifiutò Dio in una dimensione metafisica e metastorica. Per risalire alle cause del primo peccato, da secoli oggetto di discussione da parte di numerosi teologi, si è autorevolmente sostenuto che Lucifero e gli altri angeli ribelli si siano rivoltati contro il Signore per una reazione di superbia al suo progetto di creazione del mondo e dell’uomo, e della sua Incarnazione: satana così avrebbe sviluppato un profondissimo odio verso l’uomo, scaturito dall’invidia della sua carnalità. Il demonio è quindi l’inventore del peccato, a causa della sua ribellione tentò Adamo ed Eva, inducendoli a commettere il peccato originale, causa a sua volta di ogni peccato umano. Così l’uomo da quando è sulla terra si è sempre posto la questione dell’origine del male e della sofferenza. Alcune ipotesi, sbagliate, sono state indicate dal manicheismo, postulando bene e male come due princìpi assoluti, ma sono state confutate da sant’Agostino il quale negava che essi possono coesistere, e dallo gnosticismo, con il tentativo di annullare bene e male in un unico principio, dottrina risalente all’antichità ma che è possibile scorgere anche nei tempi moderni, per esempio nelle teorie del filosofo Friedrich Wilhelm Hegel o dello psicanalista Carl Gustav Jung. Ma già nel secolo XIII san Tommaso d’Aquino, alla ricerca di una soluzione del problema, trova una grande risposta sulla natura del male: non può esserci alcun principio assoluto che lo fonda poiché esso è sostanzialmente mancanza di bene, e possiamo osservare infatti nelle nostre vite che la sofferenza e il male derivano sempre da una mancanza.
Don Cantoni spende anche qualche parola sulle possessioni diaboliche, data l’attenzione spesso morbosa su tale argomento: esse sono rare e non si tratta del mezzo preferito dal demonio, e nemmeno del più temibile – è la tentazione l’arma più subdola e frequente da utilizzare contro l’uomo – e la riuscita degli esorcismi – spesso ingiustamente spettacolarizzati – dipende dalla fede di chi li compie. L’autore infine illustra come l’uomo si può difendere dal demonio: non preoccupandosene troppo e nemmeno avendone paura o terrore, bensì con la fede, l’arma più potente a nostra disposizione, in particolare verso la Madonna che, in virtù della sua pienezza di Grazia, è l’avversaria delle tenebre, infatti è estremamente temuta dal diavolo. La presentazione si è conclusa con una citazione di Papa Francesco: «Credete in Gesù, altrimenti crederete nel demonio».