Il 13 Marzo 2013 viene eletto al soglio pontificio il nuovo successore di Pietro. “Nuntio vobis magnum gaudium: habemus Papam!”. La folla dei presenti e la moltitudine dei fedeli, rimasti a casa incollati al televisore o, in viaggio, alle radio, aspettano trepidanti di sapere chi sia il nuovo vescovo di Roma. Tra lo stupore di tutti, viene fatto il nome di Jorge Bergoglio. I giornalisti, attoniti, si tuffano nella frenetica ricerca di qualche dato in più sul cardinale che, inaspettatamente, il conclave ha scelto.
Nell’arco di pochi giorni vengono pubblicati diversi libri sul nuovo Pontefice, tra cui “Papa Francesco. Il nuovo Papa si racconta. Conversazione con Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti”, un libro intervista che raccoglie le conversazioni che i due giornalisti ebbero con l’allora arcivescovo di Buenos Aires, nel corso di tre anni, nella sede dell’arcivescovado di Buenos Aires, volte ad approfondire la figura umana che si cela dietro una grande carica ecclesiastica.
“Chi è davvero questo discendente d’immigrati italiani, nato a Buenos Aires nel 1936, diplomato come perito chimico, che all’età di 21 anni decise di abbracciare la propria vocazione religiosa? Chi è questo gesuita che divenne sacerdote a 33 anni, docente di letteratura e psicologia, laureato in teologia e filosofia, nonché conoscitore di svariate lingue? … Chi è questo pastore convinto che sia necessario passare da una Chiesa che “regolamenta la fede” a una che “trasmette e agevola la fede”? … Chi è, infine, questo argentino dallo stile di vita quasi monacale che è diventato papa?” (Papa Francesco. Il nuovo Papa si racconta conversazione con Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti, Jorge Bergoglio, pag. 17-18).
In una chiacchierata che diventa sempre più confidenziale, viene presentato un personaggio molto determinato, pronto a fronteggiare situazioni di difficoltà, in un paese in cui il rapporto Stato-Chiesa è spesso in tensione, ma molto dolce, molto umano, che si lascia spesso andare a racconti di episodi personali, intimi o divertenti, umile, che sa riconoscere di aver sbagliato e non fa fatica a raccontarlo. Gli autori conducono Papa Bergoglio a raccontare di sé, della propria esperienza, ma anche di grandi temi, come la vita della Chiesa in Argentina.
“Non abbiamo avuto la pretesa di esaurire gli argomenti che gli proponevamo. Ma soltanto quella di raggiungere un’approssimazione del pensiero di un individuo sensibile e allo stesso tempo molto deciso e brillante, un individuo che già era un punto di riferimento essenziale per la Chiesa mondiale. Le sue risposte fanno riferimento a un Paese in perenne crisi, a una Chiesa posta di fronte a tante sfide, a una società alla ricerca, molto spesso inconscia, di un modo per saziare la propria sete di trascendenza. A uomini e donne che cercano un senso alla propria vita, che vogliono amare ed essere amati, e raggiungere la felicità. Sono risposte, in breve, che invitano a pensare con lo sguardo rivolto verso l’alto.” (Papa Francesco. Il nuovo Papa si racconta conversazione con Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti, Jorge Bergoglio, pag. 19).