Ci sono tutti gli elementi della Milano degli anni Settanta: la violenza politica e il terrorismo, certamente, a anche quel file rouge che accompagna il lettore e lo conduce vent’anni più avanti, a dopo la caduta del Muro di Berlino, quando finisce l’epoca delle ideologie, quando finisce anche la “Milano da bere” degli anni Ottanta e si entra nell’epoca attuale, dominata dalla dittatura del relativismo, dove ogni cosa diventa possibile perché “Dio è morto”, come cantavano i Nomadi.
E qui si entra nel vivo del romanzo di Marchesini che appunto racconta la storia di un’indagine su un delitto che “doveva” essere di matrice politica e che invece si rivelerà di matrice pedofila. Un bel poliziesco, che appassiona il lettore ma soprattutto lo aiuta a comprendere il passaggio epocale dal predominare della questione ideologica degli anni Settanta alla situazione odierna, dominata dal conflitto intorno e dentro l’uomo, una questione che con una parola grossa chiamiamo antropologica. Chi comincerà a leggerlo lo terminerà in pochissime ore e ne sarà soddisfatto.
Notizie correlate