Pubblichiamo il comunicato stampa del “Comitato difendiamo i nostri figli” del 17 settembre 2015.
“Prendiamo atto con soddisfazione che nella circolare del MIUR si dichiara esplicitamente ed ufficialmente che l’ideologia del Gender non entrerà nel mondo della scuola italiano. Ma forti dall’esperienza di quanto in realtà è già successo in numerose scuole della Repubblica, vigileremo con grandissima attenzione che alle parole corrispondano i fatti” dichiara il Presidente del Comitato “Difendiamo i nostri figli”.
Il rischio è che, sotto le mentite spoglie della sacrosanta lotta alla violenza e ad ogni discriminazione, passino insegnamenti ideologici secondo i quali sesso e genere non sono sinonimi, perché i sessi biologici sono due, mentre il genere è una libera scelta che condiziona arbitrariamente l’orientamento sessuale. Nelle maglie del comma 16, art.1 della cosiddetta legge “Buona scuola”, questa deriva è tutt’altro che “falsa ed allarmistica”, laddove si distingue fra “parità dei sessi” e “violenza di genere”. Perché utilizzare due nomi diversi, se il contenuto è lo stesso?
“Vogliamo altresì stigmatizzare le espressioni minacciose usate dal Ministro nell’intervista a Radio 24”. I genitori hanno il diritto/dovere di far sentire la loro voce e la loro preoccupazione, senza essere accusati di allarmismo e falsità. “Quando si usano le minacce è perché non si hanno più argomenti seri da proporre”, dichiara Gandolfini. “L’ideologia Gender e gli studi di genere esistono eccome, ed è comprovato da centinaia di opere in tal senso: basta fare la fatica di studiare!.”
Non voliamo che in Italia accada quanto sta già avvenendo in molte scuole di altri paesi e ribadiamo che l’identità sessuata del bimbo è la base fondamentale sulla quale si costruisce l’identità personale.
Rinnoviamo la nostra completa volontà di collaborare con il MIUR per il controllo efficace delle singole scuole, con il fondamentale coinvolgimento delle Associazioni che rappresentano i genitori, primi titolari del diritto e dovere di educare, crescere e proteggere i propri figli (art. 30 della Costituzione). “Da parte del nostro comitato, nessun allarmismo, nessun terrorismo, ma neppure nessuna marcia indietro rispetto al patto siglato il 20 giugno in Piazza San Giovanni, nel promuovere e sostenere la partecipazione attiva ed il controllo da parte delle famiglie, anche attraverso strumenti concreti, come il consenso informato“ conclude Gandolfini.
Roma, 17 settembre 2015
Comitato Difendiamo i Nostri Figli