Una lunga intervista con il cardinale Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti
Non è mia intenzione riassumere le quasi 400 pagine in cui il cardinale nato a Ourous, nel cuore della Guinea degli altopiani, risponde a tante domande che praticamente toccano i principali temi della fede cattolica e della crisi che la stessa fede sta attraversando, a causa di un’aggressione esterna e del tradimento interno.
Quello che posso dire è che il libro rappresenta una boccata di ossigeno per chi ama la Chiesa e intende servirla nella sua missione evangelizzatrice attuale, al seguito di Papa Francesco e in stretta continuità con i suoi predecessori.
Infatti, la prima cosa che emerge da queste belle pagine è appunto il giovanile entusiasmo del cardinale Robert Sarah, nominato dal Pontefice nel 2014 a presiedere il Dicastero vaticano che si occupa della liturgia. Egli “vede” gli aspetti della crisi, a cominciare da quelli relativi alla liturgia che ineriscono più direttamente alla sua attuale responsabilità, ma non si lascia deprimere da questa crisi, non diventa un pessimista a oltranza, e risponde alla crisi con la gioia del missionario, che annuncia Cristo e si fida di Lui.
Tanti veramente sono i temi toccati dall’intervista. La fede anzitutto e le modalità di trasmetterla nel mondo contemporaneo attraverso la nuova evangelizzazione indicata dal Concilio Vaticano II fino a Papa Francesco, analizzando in particolare il pontificato del beato Paolo VI, che lo consacrò vescovo e che Il card. Sarah ama in modo particolare, e quello di San Giovanni Paolo II, del quale fu uno stretto collaboratore, cosa che gli permise di sperimentarne da vicino la santità.
Ma il cardinale non si sottrae alle domande più difficili, inerenti allo scandalo della pedofilia nella Chiesa, in particolare in quella irlandese, che tante conseguenze ha provocato e continua a provocare in molte nazioni. Così, il cardinale Sarah non si sottrae ai temi dell’ecumenismo e del dialogo con le altre religioni, affrontando il tema con equilibrio e saggezza, ma soprattutto cercando le risposte nel Magistero e non nella fantasia di qualche prelato. Lo stesso vale per il rapporto della Chiesa con il mondo, con le ideologie e con il pensiero postmoderno, in particolare con quella ideologia del gender che indica come il peggiore pericolo per la Chiesa contemporanea e per il futuro delle famiglie.
In particolare, si sofferma sulle peculiarità della Chiesa africana, così diversa da quelle europee, e soprattutto sul grande amore per la famiglia e per il matrimonio indissolubile che caratterizza i cattolici africani e i rispettivi episcopati, lanciando anche un esplicito messaggio ai padri sinodali affinché custodiscano e favoriscano la diffusione del matrimonio cristiano, con le sue esigenze ma anche con la sua splendida bellezza.
Insomma, un bel libro, da leggere e da regalare ai sacerdoti, che con fatica guidano le parrocchie e i gruppi religiosi, che spesso sono tentati dallo sconforto, perché trovino nelle belle parole del card. Sarah dedicate alla preghiera la carica per riprendersi dalla fatica, per rinnovare il fervore apostolico, per andare avanti verso il Signore, che premierà la loro fedeltà.
Un libro che è anche una vera lettura spirituale, di quelle che confortano e ci ricordano quale è “l’anima dell’apostolato“, che ci mostrano come si debba essere impegnati nella battaglia contro i mali della Rivoluzione anticristiana, senza per questo perdere la gioia e la serenità, che conquistano le anime più di mille discorsi.
Marco Invernizzi