Comunicato del Forum delle Associazioni Familiari
Alleanza Cattolica aderisce con entusiasmo e convinzione alla manifestazione nazionale del 20 giugno a Roma. Sappiamo che la manifestazione è delle famiglie e che non sono previste adesioni formali di associazioni. Teniamo tuttavia a ringraziare calorosamente i promotori e gli organizzatori, di cui abbiamo seguito e condiviso il percorso conoscendone le fatiche e le difficoltà, e a rivolgere un appello alla partecipazione ai soci e agli amici di Alleanza Cattolica.
Saremo in piazza per manifestare contro l’ideologia del gender nelle sue varie manifestazioni e “colonizzazioni ideologiche“, che ovviamente comprendono anche le leggi che traducono tale ideologia, ancorché non si limitino a queste.
Il d.d.l. sulle “unioni civili” equipara al matrimonio come finora è stato disciplinato il legame fra persone dello stesso sesso: vi è una cerimonia di inizio svolta in Comune alla presenza di due testimoni, vi è l’espressa estensione all’“unione” degli articoli del codice civile che descrivono i doveri e i diritti derivanti dal matrimonio – anzitutto gli articoli 143-144-147, quelli letti agli sposi a ogni cerimonia di nozze, religiosa o civile –, vi è l’accesso alla quota di legittima della successione e l’apertura all’adozione, pure nella forma del stepchild adoption. È corretto affermare che la proposta Cirinnà, se e quando approvata, rappresenterà la frontiera normativa più spinta dell’ideologia del gender: meglio ancora, l’ideologia del gender con questo ddl entra nel modo più esplicito dalla porta principale nel nostro ordinamento. Non si appoggia su una direttiva di un ministro o di un ufficio della Presidenza del Consiglio: è la traduzione in legge dell’ideologia del gender, secondo la quale non vi è una differenza scritta in natura fra uomo e donna, ma la libera autodeterminazione in ordine al “genere” al quale si ritiene di appartenere. Se tutto ciò è vero e trova riscontro nell’articolato del ddl in discussione, presentare – giustamente – la manifestazione del 20 come “in difesa dei nostri figli” e come “stop al gender nelle scuole” – rispetto al ddl Cirinnà – è un più che contiene il meno. Se passa il ddl Cirinnà sarà impossibile esprimere perplessità sull’adozione da parte di due persone same-sex, dentro e fuori la scuola. Il tema scelto come centrale per Piazza San Giovanni non è quindi eccentrico rispetto alla emergenza del momento: al contrario, ne costituisce la cornice in senso lato culturale.
Rinnoviamo pertanto la gratitudine agli organizzatori e l’invito alla partecipazione. È il momento dell’unità e non delle polemiche personalistiche e sterili. Per la famiglia e con le famiglie, contro le colonizzazioni delle ideologie in tutti gli ambiti, dalla scuola al Parlamento.
Redazione di Comunità Ambrosiana
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