Care amiche, cari amici
stanno per cominciare le vacanze in uno dei periodi più bui della recente storia. Buia è la situazione economica e triste quella politica, per cui entrambe non lasciano presagire nulla di buono per l’immediato futuro. In questi ultimi mesi sono state colpite attraverso i giudici e i media, più che in altro modo, due realtà tra le più significative dell’ultimo ventennio, ossia la giunta della Regione Lombardia e la Lega Nord, attraverso una campagna di stampa che ha avuto come obiettivo la credibilità del Presidente Roberto Formigoni e del fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi.
Entrambi, in modo molto diverso e grazie allo spazio politico aperto nel 1994 dall’ingresso in politica di Silvio Berlusconi, hanno espresso un modo di fare politica che si è opposto come ha potuto a quella che Papa Benedetto XVI ha chiamato la “dittatura del relativismo”, difendendo in qualche modo e comunque non mettendo in discussione i princìpi non negoziabili indicati dal Magistero della Chiesa quali criteri fondamentali per giudicare la bontà di una proposta politica. Certamente hanno commesso errori, anche gravi, così come del resto è accaduto per Berlusconi. Tuttavia non dobbiamo dimenticare quelle leggi che grazie ai loro governi l’Italia e la Lombardia non hanno, al contrario dei principali Paesi europei: eutanasia, matrimonio gay con relativa possibilità di adottare figli, divorzio sempre più breve, aborto sempre più facilitato e tutto quello che sta attorno all’ideologia di genere. Inoltre, non dimentichiamo che l’invadenza dello Stato nella vita della società in questi venti anni è stata contenuta, almeno in parte.
Certo, le attese dopo il 1994 erano altre, e non si sono realizzate. Ma questo è un altro discorso.
Adesso, realisticamente, bisogna prepararsi a tempi molto più difficili, sia in Lombardia sia in tutta l’Italia.
Saranno tempi difficili anche per la presenza della Chiesa, soprattutto per quelle espressioni più visibili e missionarie, più esposte a forme di persecuzione amministrativa.
L’unica cosa che offre un po’ di entusiasmo in questo tempo di desolazione è l’”Anno della Fede”, che comincerà il prossimo 11 ottobre, nel 50° anniversario dell’inaugurazione del Concilio Vaticano II e nel 20° del Catechismo della Chiesa cattolica. L’obiettivo è quello di favorire la conoscenza della Fede nel mondo oggi così scristianizzato e il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992 sembra essere lo strumento più adeguato.
Per questo Alleanza Cattolica cercherà di fare la sua parte, mettendo a disposizione di parrocchie e movimenti la presentazione del documento di indizione dell’Anno della Fede (l’esortazione apostolica Porta fidei) e del Catechismo della Chiesa cattolica, il testo più importante per celebrare l’Anno della Fede. Sarà questo un importante contributo alla nuova evangelizzazione. Quindi concretamente:
1. Sarà possibile invitare in parrocchia o altrove qualcuno di Alleanza Cattolica a presentare l’Anno della Fede e il Catechismo della Chiesa cattolica.
2. È auspicabile che si organizzino piccoli gruppi di studio del Catechismo nelle parrocchie o anche tra diverse famiglie, come auspica la Nota pastorale della Congregazione della dottrina della fede. Per fare questo non servono esperti, almeno in prima battuta, ma serve la buona volontà di cominciare a leggere insieme un testo così fondamentale e importante.
Alcune di queste iniziative, soprattutto quella di costituire un gruppo di studio del Catechismo che si ritrovi periodicamente, sarebbero già sufficienti per caratterizzare positivamente l’Anno della Fede in una parrocchia.
Nuovo numero di “Cristianità”
È uscito il numero 364 di “Cristianitá”. Fra i molti saggi e articoli suggerisco di leggere subito il primo.
Contiene una notizia particolarmente importante per Alleanza cattolica, ossia l’avvenuto riconoscimento di Alleanza Cattolica come associazione privata di fedeli con personalità giuridica privata, da parte del vescovo di Piacenza-Bobbio mons. Gianni Ambrosio.
Nelle due pagine successive viene spiegato il significato di questo decreto, “che non aggiunge alcun elemento essenziale all’ecclesialità intrinseca di Alleanza Cattolica, ma costituisce una garanzia della sua comunione ecclesiale”.
Ricordo a tutti che l’abbonamento a “Cristianità” costa solo venti euro, ma che sono necessari alla rivista per continuare a uscire. Chi volesse una copia saggio o indicazioni per abbonarsi scriva a ac.mi@tiscali.it oppure telefoni alla segreteria di Alleanza Cattolica 3495007708, oppure si abboni direttamente al CCP 12837290 intestato a “Cristianità” specificando nome, cognome e indirizzo e versando appunto venti euro.
Grazie di cuore a tutti
Marco Invernizzi