Care amiche, cari amici,
la sensazione di vivere in un mondo che si sta sfaldando penso sia comune a tutti voi. Ogni giorno i mezzi di comunicazione enfatizzano episodi di corruzione e soprusi che ci colpiscono, al punto che non sappiamo più distinguere le cose importanti da quelle frutto della debolezza umana, seppure deplorevoli. In questo senso siamo tutti vittime dell’emotività che ci viene imposta da un uso imprudente dei mezzi di comunicazione per cui, per esempio, veniamo maggiormente colpiti dall’uso improprio del denaro pubblico, certamente un segno deplorevole, piuttosto che dalla persecuzione dei cristiani, che continua inesorabile in Asia e in Africa, o dal ferimento a morte di una ragazza afghana che voleva andare a scuola a opera dei talebani.
Certamente questo accade perché i fatti di casa nostra ci toccano in quanto a noi molto prossimi eppure la sproporzione è evidente.
Quello che però è grave nel nostro Occidente è l’incapacità degli uomini di stare insieme per un progetto comune. Quando il sociologo Bauman dice che viviamo in una “società liquida” individua proprio questa difficoltà: non saltano soltanto i partiti, ma anche i matrimoni, perché gli uomini non trovano più un ideale più grande di loro da servire insieme, rinunciando così a qualche soddisfazione personale e accettando le umiliazioni e le rinunce che accompagnano qualsiasi avventura comunitaria.
Nello stesso tempo, la Chiesa dedica il Sinodo dei vescovi alla Nuova Evangelizzazione e indice un Anno della Fede proprio avendo in mente il mondo occidentale nel quale viviamo e che è stato oggetto della prima evangelizzazione. Che cosa è dunque questa Nuova Evangelizzazione?
Nell’Enchiridion sui documenti del Magistero pontificio per la Nuova Evangelizzazione preparato dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, si fa risalire l’inizio di essa al 1939, all’insegnamento del Papa di allora, il servo di Dio Pio XII (1939-1958). Il Magistero di questo Pontefice è indubbiamente pervaso dalla consapevolezza che un mondo stava finendo, ma è con il Concilio Vaticano II (1962-1965) che questa intuizione prende corpo definitivamente nella consapevolezza della Chiesa. Secondo il beato Giovanni Paolo II (1978-2005) sarà proprio il discorso inaugurale del Concilio del beato Giovanni XXIII (1958-1963) a iniziare la Nuova Evangelizzazione, l’11 ottobre 1962.
Indubbiamente, il Concilio iniziato 50 anni fa ancora oggi costituisce un problema nella vita della Chiesa. Due interpretazioni hanno litigato fra loro, ha scritto Benedetto XVI il 22 dicembre 2005: una delle due, che leggeva il Vaticano II come una “rottura” con la Chiesa precedente, era sbagliata, mentre l’altra, che lo legge come una riforma in continuità con la storia precedente, è quella giusta, che silenziosamente sta cominciando a dare dei frutti, come afferma il Papa.
Purtroppo questa interpretazione del Concilio come “rottura” è stata l’interpretazione dominante per decenni nelle università ecclesiastiche, nell’editoria cattolica, nei seminari. Soltanto il Magistero, di Paolo VI, di Giovanni Paolo II e del regnante Pontefice, ha continuamente smentito questa falsa lettura, ma non è stato veramente ascoltato. Oggi il Papa, dopo avere ricordato l’origine dell’errore appunto nella interpretazione sbagliata, ha indicato anche il rimedio nello studio dei documenti. Lo ha fatto nella recente udienza generale del 10 ottobre dove ha scritto: “I documenti del Concilio Vaticano II, a cui bisogna ritornare, liberandoli da una massa di pubblicazioni che spesso invece di farli conoscere li hanno nascosti, sono, anche per il nostro tempo, una bussola che permette alla nave della Chiesa di procedere in mare aperto, in mezzo a tempeste o ad onde calme e tranquille, per navigare sicura ed arrivare alla meta”.
I documenti sine glossa dunque, bisogna ritornare ai documenti e lasciare perdere polemiche, letture e spiegazioni che non aiutano a capire il Magistero.
E’ auspicabile che coloro che hanno per decenni insegnato il contrario e ancora oggi continuano a sostenere che l’evento conciliare va separato dai testi, sia che lo facciano per auspicare un nuovo concilio o per denigrare il Vaticano II, accolgano le parole del Papa con fiducia e con Lui si mettano nella prospettiva di una Nuova Evangelizzazione, invece di attardarsi in polemiche e risentimenti continui.
Marco Invernizzi
I testi dei Papi si possono trovare sul sito della Santa Sede www.vatican.va
I testi del Magistero sulla Nuova Evangelizzazione sono contenuti nell’Enchiridion della nuova evangelizzazione. Testi del Magistero pontificio e conciliare 1939-2012, Libreria Editrice Vaticana 2012.
Due articoli di Giovanni Cantoni apparsi su Cristianità possono aiutare a impostare il problema delle interpretazioni del Concilio Vaticano II:
– Dal Concilio Ecumenico Vaticano II al secondo Sinodo straordinario, n. 126/1985
– “Cum Petro”, “sub Petro”, verso la civiltà cristiana nel terzo millennio, n. 300/2000
– Cfr. anche il testo di Pietro Cantoni, Riforma nella continuità. Vaticano II e anticonciliarismo, Sugarco, 2011.
(Potete richiederli o rispondendo a questa email o telefonando alla segreteria di Alleanza Cattolica 3495007708)