Confesso che non mi capita molto spesso di entusiasmarmi per i discorsi dei politici, ma ultimamente ho sperimentato un paio di eccezioni.
La prima al convegno del 5 ottobre scorso a Milano su “Ideologia del gender, omofobia ed unioni civili omosessuali”, ascoltando Eugenia Roccella e Alessandro Pagano, due tra i parlamentari concretamente impegnati nella lotta contro la legge sull’omofobia, che vuole mettere a tacere (e in galera) chi ancora pensa e vuole esprimere la propria convinzione che una famiglia si può fare a partire da un semplice e reale dato naturale: un uomo (XY) e una donna (XX), che insieme possono generare figli. Roccella e Pagano hanno espresso con grande entusiasmo non solo la loro contrarietà a questo disegno di legge, ma anche il lavoro fatto in pochi giorni e in piena estate (il disegno di legge è stato appositamente presentato dai promotori in un periodo così “particolare”, proprio alla vigilia di agosto) per raggruppare un numero consistente di parlamentari che votasse contro questo disegno di legge.
La seconda guardando il video dell’intervento di una parlamentare spagnola, la deputata Beatriz Escudero, al Congresso dei Deputati in una seduta del 7 maggio 2013. In Spagna l’attuale governo sta cercando, non senza difficoltà, di portare avanti una serie di riforme restrittive della legge sull’aborto varata del precedente governo Zapatero.
Nel video, che dura pochi minuti, il discorso grintoso e appassionato della Escudero in difesa della vita umana sin dal concepimento, contro tutte le possibili ideologie che vogliono togliere di mezzo il primo dei diritti: quello di un essere umano alla vita.
I sottotitoli in italiano possono essere selezionati dall’icona in basso a destra
“Veramente pensate che una società che voglia difendere il diritto alla vita di tutti sia una società arretrata?
Il diritto alla vita è il principale dei nostri diritti. Non avremmo diritto alla libertà di espressione, né diritto alla libertà sessuale, né diritto a poter decidere del nostro corpo se non avessimo quel diritto fondamentale, quel valore supremo che è il diritto alla vita. I diritti possono essere difesi solo a partire dalla verità. Il nascituro ha lo stesso diritto alla vita che si riconosce a tutti. Dal momento del concepimento è un essere umano con identità propria e degno di protezione”.
In Spagna nel 2012 hanno abortito 118.000 donne: questo è il progresso portato avanti da certa ideologia. Un dramma personale e sociale.
Il paradosso, come fa chiaramente notare la Escudero, è che sempre più spesso sentiamo parlare dei diritti degli animali e vengono proposte leggi a difesa degli embrioni (addirittura dei calamari e dei polipi!), ma per l’embrione umano non ci sono né pietà né diritti.
Non ci stupisce sapere che la deputata spagnola è stata ampiamente attaccata dai principali media spagnoli dopo il suo intervento.
L’augurio per tutti, parlamentari e non, è quello di portare avanti la buona battaglia con orgoglio, coraggio ed entusiasmo!