Abbiamo intervistato Ignazio Cantoni, prefatore della riedizione delle Serate di San Pietroburgo (edizione Fede&Cultura, Verona 2014) in occasione dell’uscita del testo pochi giorni fa. Prima di tutto presentiamolo: Ignazio, nato nel 1977 a Piacenza, risiede nella medesima città. Laureato in filosofia, ha conseguito il Master of Business Administration presso il MIP — Politecnico di Milano. È socio di Alleanza Cattolica dagli anni del liceo; in tale associazione si è dedicato per circa quindici anni ad attività dirette a giovani e si dedica tuttora, da oltre vent’anni, a mansioni redazionali e amministrative. Ha contribuito al volume Magna Europa. L’Europa fuori dall’Europa (D’Ettoris Editore, Crotone 2006, I ristampa corretta 2007); ha curato e contribuito, insieme a PierLuigi Zoccatelli, al volume A maggior gloria di Dio, anche sociale. Scritti in onore di Giovanni Cantoni nel suo settantesimo compleanno (Cantagalli, Siena 2008); e collabora con la rivista Cristianità, di Piacenza. Ignazio, partirei dall’autore del libro:
Chi è Joseph de Maistre e cosa rappresenta per la scuola contro-rivoluzionaria?
Maistre (1753-1821) nasce in Savoia, e nel corso della sua esistenza svolge attività — è prima magistrato, poi diplomatico — al servizio dei re di Sardegna. La sua vita è intrecciata alle vicende rivoluzionarie non solo perché a esse contemporanea, ma soprattutto perché egli ne è una delle vittime (emigrazione e fughe, espropri e indigenza).
Dotato di un’ottima penna, lettore e scrittore indefesso, compone diverse opere, molte delle quali rimangono inedite durante la sua vita. Il loro tema centrale è la Rivoluzione, intesa come allontanamento degli uomini occidentali e cristiani da Dio; allontanamento che ha avuto la sua fase religiosa con il libero esame e il giudizio privato della Riforma, e la sua manifestazione prima culturale e poi politica con l’illuminismo e la Rivoluzione francese. A buon diritto è considerato un padre della Contro-Rivoluzione.
Qual è la struttura del libro e di cosa parla?
L’opera, che è incompleta, è suddivisa in undici colloqui dove intervengono tre amici. Varie sono le tematiche toccate: il dolore, la guerra, il giudizio e la pena, il peccato originale e le società, la scienza, la preghiera e il suffragio. Tutte queste riflessioni ruotano intorno al tema principale: lo scandalo del male e della sofferenza, soprattutto quella dell’innocente.
Perché ripubblicare le Serate di San Pietroburgo oggi, qual è la sua attualità?
Il male e quanto ne deriva è una ferita che si è aperta nel creato con la caduta degli angeli e che si chiuderà l’ultimo giorno: il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che «non c’è un punto del messaggio cristiano che non sia, per un certo aspetto, una risposta al problema del male» (n. 309); ogni sforzo di comprensione di tale mistero è, pertanto, necessario. Maistre è fra gli autori che con maggior frutto si sono dedicati a esso.
E’ un testo che consiglieresti per la formazione o per un’oziosa lettura?
Senza dubbio per lo studio: non bisogna lasciarsi ingannare dalla forma dialogica — che peraltro aiuta notevolmente la lettura.
Perché Alleanza Cattolica se ne occupa con entusiasmo?
L’opera è il capolavoro e al contempo la sintesi del pensiero di Maistre, cioè, come detto, di uno dei padri della scuola cattolica contro-rivoluzionaria, cui Alleanza Cattolica fa costitutivo riferimento.
Il pensiero cattolico contro-rivoluzionario poggia su due pilastri, ovviamente di diverso valore ma entrambi irrinunciabili per la sua identità. Da primo e per primo: in quanto cattolico, tale pensiero fa costante riferimento all’insegnamento della Chiesa la quale, come ama dire papa Francesco in stile gesuitico, è «[…] la Sposa di Cristo nostro Signore, […] la nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica» (Omelia in occasione della festa di sant’Ignazio, 31-7-2013), madre e maestra, via ordinaria della salvezza, fondata per divina volontà di Cristo sulla roccia di Pietro. Maistre è stato fra i grandi pensatori che si sono dedicati allo studio del ministero petrino e alla sua prerogativa d’infallibilità in tema di fede e morale, soprattutto nella sua opera Il Papa (cfr. la trad. it. edita da BUR, Milano 1995).
Il secondo pilastro è il giudizio sulla storia dell’occidente. In quanto contro-rivoluzionario, è un giudizio negativo perché tale storia è segnata, da almeno sei secoli, da fasi di progressiva estromissione del riferimento a Dio — cioè alla Chiesa e alla legge naturale, entrambe aventi Dio per autore — dalle scelte che gli uomini compiono in ogni ambito della vita. Umanesimo, rinascimento e Riforma hanno insegnato agli occidentali ad affidare all’uomo la decisione ultima su ciò che è bene e ciò che è male; in un cammino inverso rispetto a quello dell’eliocentrismo, il «pianeta uomo» si è fatto «sole», si è posto al centro dell’universo. La Rivoluzione francese ha tratto le coerenti conseguenze in ambito politico; il social-comunismo ha proseguito il processo in ambito economico; infine la fase rivoluzionaria iniziata nel 1968 sta portando a compimento tale itinerario attaccando con rivoluzione sessuale, divorzio, aborto, eutanasia, droga e suicidio le relazioni più intime dell’uomo, quelle con i propri familiari e con se stesso. Ora, Maistre ha saputo cogliere con rapidità e capacità descrittiva sia il carattere di rivolta a Dio, sia il carattere di processo della Rivoluzione, che è una anche se ha più fasi — quattro, come le quattro relazioni dell’uomo: con Dio, con gli altri, con le cose, con se stesso. Egli ha colto l’unità delle prime due fasi: morto nel 1821, non poteva essere altrimenti; ma ha insegnato una categoria a chi si è confrontato con la storia successiva.
Rispettate le dovute gerarchie, i due pilastri sono comunque collegati. Anche se non l’ha mai espressamente scritto — almeno che io sappia —, Maistre percepiva che, una volta che tutte le autorità fossero crollate, e in occidente non ci fossero più stati padri — culturali, politici, economici, padri tout court —, l’unico padre sarebbe stato il Papa, e avrebbe allora svolto la stessa funzione che lo ha visto protagonista dopo il crollo dell’impero romano. È esattamente ciò che accade: penso al prossimamente santo Giovanni Paolo II, a Benedetto XVI e a Francesco, e mi rendo conto di come il papa divenga progressivamente, di mano in mano che la Rivoluzione si compie, l’unica autorità che viene presa sul serio — se in modo sufficiente è un altro discorso, ma «insufficiente» è più di «senza elementi di giudizio» —, da cattolici e non cattolici, da credenti e non credenti.
Cosa ti ha dato il testo?
Maistre insegna a guardare il male senza tentare operazioni di make-up su di esso: tale attenzione è stata così intensa che alcuni l’hanno scambiata per ossessione del sangue. Ma egli soprattutto insegna a contestualizzare il male nel quadro più ampio, necessariamente vittorioso, dell’amore di Dio, della sua misericordia.
Lontani da Dio si sta male: è una legge intrinseca alle cose che quando esse troncano la relazione con la propria fonte e il proprio alimento si autodistruggono. Questa legge fa tutt’uno con la misericordia del Padre: il figlio prodigo rimane nel paese lontano a soffrire finché il dolore lo sveglia, ossia lo convince a convertirsi; e una volta sveglio, per un disegno misterioso di cui la Croce è il modello, continua a servirgli per compiere nella sua carne ciò che manca ai patimenti di Cristo, sia per il bene proprio che per quello dei fratelli che non possono o, peggio, non vogliono espiare le proprie colpe.
Presentazione del libro di Joseph De Maistre
LE SERATE DI SAN PIETROBURGO
GIOVEDI’ 13 FEBBRAIO 2014 – Ore 21.00
presso la sede di Alleanza Cattolica
a Milano Via privata Lecce, 8 (zona Ticinese)
Interverranno:
MARCO INVERNIZZI Responsabile di Alleanza Cattolica per la Lombardia
IGNAZIO CANTONI autore della prefazione al volume
Joseph de MaistreWikipedia: Joseph-Marie, comte de Maistre was a Savoyard philosopher, writer, lawyer, and diplomat. He defended hierarchical societies and a monarchical State in the period immediately following the French Revolution. Maistre was a subject of the King of Piedmont-Sardinia, whom he served as member of the Savoy Senate, ambassador to Russia, and minister of state to the court in Turin. →