Un incontro di Chiara Atzori sul libro Il gender: una questione politica e culturale di Marguerite A. Peeters
Sabato 29 novembre, presso la Galleria San Fedele a Milano, Chiara Atzori, infettivologa, ha presentato il libro di Marguarite A. Peeters dal titolo “Il gender: una questione politica e culturale”. Con la Atzori hanno commentato il libro, Marco Invernizzi, responsabile regionale di Alleanza Cattolica, e Raffaella Frullone, giornalista. All’evento hanno partecipato circa 150 persone.
Prima di tutto chi è l’autore. La Peeters segue dal 1994 le iniziative politiche, culturali ed etiche dellagovernance mondiale ed è consulente del Pontificio Consiglio della Cultura; nel corso delle sue indagini sociologiche è andata a fondo anche del fenomeno omosessuale arrivando a una sintesi descritta nel libro presentato sabato, in cui chiarisce e denuncia le mire totalitaristiche nascoste dietro l’egualitarismo dell’ideologia di genere. L’autrice non si ferma solo a descrivere il fenomeno da un punto di vista sociologico, ma analizza il fenomeno delgender nella sua totalità: dalle dinamiche interne dell’individuo a quelle politiche della lobby gay, svelando chi realmente si cela dietro questo gruppo di attivisti e quali sono i fini ultimi di questa loro battaglia.
La nascita dell’ideologia di genere è da ricercarsi precedentemente allo scoppio del ’68. Le contestazioni studentesche hanno radici profonde, con un percorso lungo quasi cinquecento anni. Affrontarlo con ricette semplificate o comunque con battaglie di breve periodo sembra davvero improbabile. Serve quindi un lavoro continuo e mirato, su più fronti perché la modernità possa ritrovare un senso comune conforme alla realtà.
L’autrice pone le basi della riconquista del senso comune, e comincia proprio dalla parola gender, che è un termine fuorviante e ambiguo. Questo concetto mira a destrutturare l’idea di uomo e donna in quanto tali, andando a creare un divario tra ilsesso e il genere: mentre il primo è riferito al corredo genetico, biologico e anatomico che produce un binarismo uomo/donna, il secondo rappresenta una costruzione culturale per cui lo status uomo/donna risulta un’imposizione sociale.
Attraverso la Gender and Queer Theory, promossa dalla Lobby LGBTQQ (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer and Questioning), si sta cercando di imporre, sfruttando i potenti mezzi di informazione, questo “moderno” modo di concepire la persona. Ciò che viene reclamato come un diritto, è in realtà solo l’ultimo di una lista di desideri richiesti a gran voce da una minima parte della popolazione mondiale; altri esempi ben più consolidati nel pensiero moderno di questo fenomeno sono la concezione del sesso senza procreazione, attraverso i molteplici metodi contraccettivi, e la procreazione senza sesso attraverso la fecondazione artificiale (o se volete essere politically correct, fecondazione eterologa medicalmente assistita).
Sempre l’autrice ci fornisce un quadro della genesi politica delle lobby che spingono verso un riconoscimento mondiale della Gender Theory. Esse sono riconducibili al femminismo radicale, l’omosessualismo (da non confondere con l’omosessualità in quanto tendenza sessuale) e il materialismo ateo. Tutto ciò è in qualche modo ricollegabile alla rivoluzione permanente lanciata da Karl Marx e portata avanti negli anni dai regimi totalitari.
Come nella favola del Re nudo, la Peeters ha il coraggio di dire le cose come stanno con semplicità e coraggio mostrando che la violenza e l’ideologia stanno proprio sulla bocca di chi reclama dei diritti inesistenti.
Raffaella Frullone ha mostrato la via delle sentinelle in piedi, pacifiche, in perenne formazione a cui sui contrappongono le frange più esagitate del mondo LGBT. Il 13 dicembre all’Arco della Pace a Milano le Sentinelle torneranno in piazza a vegliare ancora una volta, a mostrare il Re nudo, con semplicità e coraggio.
Alessandro Aime