La fine dell’epoca moderna – il potere

Scritti negli anni ’50 del secolo passato, i due saggi “la fine dell’epoca moderna” e “il potere”, raccolti dalla casa editrice in un unico volume, raccolgono le riflessioni dell’autore sulla modernità come paradigma culturale e sulla sua crisi, evidente dopo Hiroshima, ma che avrà la sua ratifica ufficiale con la caduta del muro di Berlino, nel 1989.

Il concetto di modernità ha le sue origini dalla rottura che l’uomo compie durante il Rinascimento con l’immagine che l’uomo aveva del mondo fino al Medioevo. Fino ad allora l’uomo viveva in uno stato di unità armonico e ordinato alla causa prima, Dio. L’uomo si sente nella realtà, nella natura creata di cui ha scoperto il senso con l’incarnazione del Cristo. Il suo agire teneva conto dell’immagine unitaria del mondo, ne doveva essere coerente.

Con la Rinascenza l’uomo si pone di fronte alla natura, trasferendo il centro esistenziale dalla causa prima, Dio, al proprio io rompendo l’unità esistenziale dell’uomo medioevale. Questo passaggio rivoluziona in maniera radicale l’immagine che l’uomo ha del mondo. L’io diventa la norma di riferimento che ha come suo contro-altare la natura, ancora troppo “grande” per l’uomo rinascimentale e quindi essa stessa normativa…