Da meno di un anno è arcivescovo di Modena, e non ha avuto dubbi nell’accettare la proposta della Comunità Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, a partecipare alla fiaccolata per la vita di mercoledì 6 aprile nel centro cittadino. Mons. Erio Castellucci, arcivescovo-abate di Modena, ha sfilato e pregato con tutti i partecipanti all’iniziativa, recitando una preghiera da lui composta in occasione della marcia, dove si chiede di «non far prevalere l’egoismo che respinge la vita, la paura che la teme, l’efficientismo che la trascura e la considera un elemento di disturbo».
In marcia con lui erano i rappresentanti di 35 organizzazioni laicali della diocesi, la Parrocchia Ortodossa Romena delle Mirofore, la comunità evangelica della Chiesa Gesù Fonte d’Acqua Viva, la comunità evangelica nigeriana NewLife Deliverance Church.
Dieci anni fa, nel 2006, la prima fiaccolata cittadina fu guidata da Don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, che lotta a Modena da sempre contro l’aborto e a favore del diritto alla vita nascente, in particolare con momenti di preghiera sotto le finestre degli ospedali dove si praticano le interruzioni di gravidanza e con tante azioni di sostegno alle donne che decidono di non abortire, salvando così tante vite.
Andrea Mazzi, responsabile della comunità modenese, ricordando i 615 bimbi abortiti al Policlinico di Modena, un bambino concepito su 5, così ha dichiarato :
“Chiediamo più diritti per i bambini e più sostegno e rispetto verso le loro mamme, non abbiamo ricette preconfezionate su cosa fare, quali leggi adottare, ma diciamo innanzitutto che non è più il tempo di rimanere indifferenti, che occorre porre queste persone al centro; proprio per questo come credenti interveniamo su un tema che non è confessionale, ma riguarda tutta la società”.
Gli ha fatto poi eco Giovanni Ramonda, Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII:
«Vogliamo stimolare tutta la società, a partire da noi stessi, a scoprire il valore incredibile di ogni nascituro, ognuno amato da Dio in modo straordinario, ognuno con una missione unica da svolgere nel mondo; e a porre attenzione al dolore delle tante madri che hanno abortito e convivono con una ferita dolorosa. Nella provincia di Modena viene abortito quasi un bimbo su cinque».
Diego Torre