L’allenatore Claudio Ranieri sta entrando nella storia del calcio inglese, sta vincendo il titolo della Premier League con il Leicester, squadra di provincia, contro ogni pronostico. La vittoria era data a 5.000 dai bookmaker inglesi e si sta avverando…
E’ la favola di chi gioca per divertirsi, di chi prende il calcio per quello che è…un gioco! Ci sono tanti interessi ma rimane un gioco. Nell’era tecnocratica il Leicester, con il suo allenatore di buon senso e una vita normale rompe gli schemi. Non ci sono calcoli, non ci sono ricette astrofisiche da applicare.
Si cominciano a raccontare gli episodi. Settimana scorsa gli avversari al titolo pareggiano e la vittoria finale si avvicina concretamente. Cosa fanno due giovanotti della squadra? Una bella birra (forse più di una…) e vanno a trovare il Mister che stava mangiando con la moglie a casa. I fautori del calcio scientifico si sarebbero scandalizzati, infuriati, imbestialiti per il mancato rispetto delle consegne all’austerità e al programma di allenamento…il nostro Ranieri con un cattolicissimo buon senso li manda a casa a dormire.
Non sappiamo se Claudio (il Mister ci scuserà) è uomo di fede, ma la sua cultura è nata qui, nelle lande italiche dove la giustizia è accompagnata dalla misericordia, dove si gioca per giocare, indifferenti al fine, dove l’umano ha ancora molto da dire, dove la realtà è ancora maestra e, se devi imparare una lingua quando hai superato “gli anta”, non ne fai un dramma, alla faccia di chi ci vuole provinciali…
Stasera il titolo potrebbe arrivare con un po’ di anticipo…festa grande? No a cena dalla mamma di 96 anni in Italia, solo per stare con lei. Ci sarà tempo per festeggiare…
Quel tratto umano di italica cultura, diventata carne, sta facendo la storia calcistica inglese, alla faccia dei tecno-allenatori che stanno rendendo questo sport noioso e scontato.
E’ un piccolo episodio ma dovrebbe farci meditare, soprattutto quando ci lamentiamo del nostro paese. La storia, nei secoli passati è passata di qui e da qui può passare ancora…solo se decidiamo di essere noi stessi…italiani!
Michelangelo Longo