Le nuvole che vanno e che vengono non rattristano, domenica 26 aprile, l’intera giornata di festa che illumina i due capienti chiostri del Seminario arcivescovile. Maggio è sempre stato un mese “magico” per i chierici milanesi, ma quest’anno si percepisce tutto il peso del doppio traguardo degli 80 anni della sede di Venegono Inferiore (VA) e dei 450 dell’intero istituto. Sale a Venegono per l’occasione anche il card. Angelo Scola, che vi legge la preghiera della Giornata mondiale per le vocazioni e dice:
“Il Seminario è grembo generativo di vita cristiana integrale, assai prezioso nell’attuale frangente storico in cui la frammentazione dei saperi e soprattutto della persona rende ardua, anche se affascinante, ogni impresa educativa”, poiché “i giovani che a Venegono si preparano al sacerdozio sono chiamati a ripercorrere la stessa strada percorsa dai discepoli con Gesù, dai primi giorni della vita pubblica fino alla Sua Pasqua di Risurrezione. La strada lungo la quale, attraverso una convivenza quotidiana, essi vissero un crescendo di certezza su di Lui fino a riconoscere la Sua Persona come il centro affettivo della loro vita. Perché alla fine non è possibile consegnare la vita se non per amore a Cristo, nel servizio alla Chiesa in favore dei nostri fratelli uomini”.
Un’oasi, quindi, di mondo ordinato, nella quale si ricrea l’unità di prospettiva che la Babele contemporanea combatte con tutte le sue forze.
Il Seminario fu fondato da S. Carlo Borromeo nell’anno scolastico 1564-65. Allora la sede del Seminario maggiore (chierici maggiorenni) era presso Porta Orientale a Milano (vicino a S. Babila). Il benedettino Alfredo I. Schuster concepì però, durante le visite apostoliche del primo Novecento, ordinate da S. Pio X (1903-14), il trasferimento dell’intero istituto in un luogo salubre, che garantisse anche il raccoglimento spirituale. Scelse il colle del Belvedere di Venegono Inferiore.
La prima pietra venne posata nel 1926 dal card. Eugenio Tosi (1922-29). Il card. Schuster poté inaugurare come nuovo arcivescovo tutto il complesso, il 12 maggio 1935. La consacrazione degli altari fu compiuta simultaneamente da tutti i vescovi lombardi durante una liturgia memorabile, impressa sui bassorilievi degli amboni della basilica del nuovo seminario. Venegono divenne subito famosa grazie ad una fortunata stagione teologica (la “scuola di Venegono”, che educò, tra gli altri, il servo di Dio Luigi Giussani) e per le liturgie solenni, tanto da essere definita comunemente “la Montecassino del Nord Italia”.
Numerose le grandi personalità a livello nazionale istruite nel corso dei secoli nel Seminario ambrosiano, basti pensare al poeta don Giuseppe Parini, allo scienziato don Antonio Stoppani, o ai cardinali Giacomo Biffi, Gianfranco Ravasi e Francesco Coccopalmerio. Accanto ad essi, però, anche i Vito Mancuso, quasi a ribadire che la grazia della chiamata non elide l’umanità e richiede perseveranza. I professori stessi non sono sempre stati esenti da peccato: ciò è avvenuto, come sempre nella Chiesa, quando ci si è fidati più dei calcoli e delle convenienze umane che dello Spirito Santo. Tuttavia, anche per il Seminario si può dire che le tenebre non abbiano prevalso.
Nell’anniversario esatto della consacrazione del Seminario (12 maggio 2015) l’arcivescovo radunerà di nuovo tutti i vescovi lombardi ed assieme a loro festeggerà i 16 candidati ambrosiani al sacerdozio.
Michele Brambilla