L’Anno della fede, secondo l’intenzione di Papa Benedetto XVI, serve anche a risvegliare nei fedeli la pratica sacramentale, dando loro una rinnovata consapevolezza dell’Eucaristia e della Penitenza. Il card. Angelo Scola già a settembre scriveva nella lettera pastorale Alla scoperta del Dio vicino: “rinnovo il mio richiamo ad accostarci regolarmente alla Confessione e chiedo ai presbiteri di rendersi disponibili all’esercizio di questo sacramento che, se ben compreso, nutre la libertà”.
Ora, all’inizio della Quaresima, che nel Rito ambrosiano comincia coi Primi Vesperi di domenica 17 febbraio, l’arcivescovo fa promulgare dal vicario generale una direttiva precisa in cui sollecita l’intensificarsi dell’amministrazione del sacramento della Confessione nelle chiese di tutta l’arcidiocesi di Milano.
La campagna è organizzata in grande stile. Come durante il Giubileo del 2000, vengono istituite delle “chiese penitenziali” in cui ottenere le indulgenze. Sono sostanzialmente le chiese insigni designate già nel 1998. Coprono tutte le 7 zone pastorali in cui è suddivisa l’arcidiocesi e vi sono compresi luoghi toccati negli anni dai pellegrinaggi e dai ritiri della nostra associazione. Sono annoverate, infatti, tra le chiese penitenziali il Sacro Monte di Varese e il santuario dell’Addolorata di Rho. Ai canonici del Duomo, ai parroci, ai superiori religiosi e ai rettori di santuari è concessa la facoltà di rimettere anche i casi di scomunica riservati all’arcivescovo, come il crimine di aborto. Su Avvenire viene stampata la preghiera della Comunione spirituale da distribuire ai divorziati.
Lungo tutto l’Anno della Fede l’indulgenza plenaria è concessa anche a chi partecipa a predicazioni o momenti di formazione con a tema il Concilio Vaticano II ed il Catechismo della Chiesa cattolica. In tutte le parrocchie i singoli cattolici possono lucrare l’indulgenza anche recitando il Credo davanti al battistero in cui hanno ricevuto il sacramento. “Con lo sguardo costantemente rivolto al Padre, Gesù ha vinto le tentazioni e ne è uscito corroborato. Su questa strada siamo chiamati a seguirlo”. Cristo è concretamente incontrabile nella Chiesa, suo Corpo Mistico. Il card. Scola lo assicura ai cresimandi, all’inizio del tradizionale cammino dei 100 giorni: “Il primo effetto dello Spirito Santo è la nostra amicizia, la comunità cristiana”. La Chiesa, testimone, prolungamento e veicolo della Grazia usque ad consummationem saeculi.