Sono relativamente pochi (18), ma intensissimi pannelli quelli che compongono la mostra sui missionari martiri Liberi per credere. 2013: la libertà religiosa nel mondo di oggi, ospitata dal 25 marzo al 14 aprile nel cortile d’onore della Curia arcivescovile di Milano (dove si trovano gli accessi ai principali uffici e allo stesso appartamento dell’arcivescovo Angelo Scola). Per volere dello stesso card. Scola, l’installazione diventa ora disponibile per un itinerario nelle parrocchie e nelle istituzioni dell’arcidiocesi: il 6-8 maggio sarà a Venegono Inferiore (VA), nei chiostri del Seminario Maggiore, poi, dal 10 al 20 maggio, presso la basilica milanese di S. Ambrogio.
Le immagini riprodotte nella mostra ritraggono le comunità cristiane di vari Paesi afflitti in questi anni da fiammate di persecuzione anticristiana. Compaiono sul banco degli imputati Pakistan, Nigeria e Siria, per citare solo i focolai più noti, ma Liberi per credere è un monito anche per l’Occidente, così pigro nel difendere la vera libertà religiosa nel mondo. Non a caso la mostra fa parte delle iniziative per i 1700 anni dell’editto di Costantino (313 d.C.).
La grande attenzione dell’arcivescovo Angelo Scola nei confronti del tema della libertà religiosa si riverbera anche nelle pubblicazioni diocesane. Fiaccolina, il mensile edito dal Seminario Arcivescovile di Milano per i gruppi chierichetti, osa addirittura incentrare il numero di aprile sulla vicenda del beato José del Rio (1914-28), il più giovane martire della guerra Cristera combattuta nel Messico massonico dal 1926 al 1937.
Le tavole a fumetti del disegnatore Bruno Dolif non edulcorano in alcun modo la storia del piccolo martire. Neppure la scena del martirio è modificata: c’è la condanna a morte da parte di un generale in doppiopetto, la dolente camminata per le vie del paese con le piante dei piedi lacerate a coltellate, il rito di far scavare al martire la sua stessa fossa e la fucilata finale. Josè del Rio è presentato nella sua caratura di martire combattivo, di vero soldato di Cristo che dà coraggiosamente la vita per Gesù.
Nella rubrica Zoom (pp. 16-19) che segue il racconto a fumetti è significativamente compiuto un parallelo con le persecuzioni di oggi, seguendo i dati OCSE ed il canovaccio della mostra Liberi per credere, e viene spiegato in breve l’episodio della Cristiada. L’articolista, Ylenia Spinelli, non omette neppure i particolari “di colore”, come l’imbarazzo, nel 1979, del governo laicista messicano di fronte al b. Giovanni Paolo II (1978-2005), che nei suoi viaggi apostolici non ha voluto svestire l’abito religioso, sfidando il divieto, esistente in Messico fino al 1992, di girare per le strade in talare.
Il card. Scola plaude con simpatia all’iniziativa degli alunni del liceo classico Giacomo Leopardi di Lecco, che hanno curato in prima persona una mostra sulla libertà religiosa. S’intitola Amando fino alla fine. Il loro nome è la loro fede. Testimoni della Verità ed è rintracciabile sul sito della scuola (www.istitutoleopardi.lecco.it).
Michele Brambilla