Il corpo umano è, in un modo o nell’altro, al centro del dibattito culturale di questi tempi. L’arcivescovo di Milano, card. Angelo Scola, il quale ha dedicato l’intero oratorio estivo alla riflessione sulla corporeità, dando una forte interpretazione del tema (“Everybody. Ciascuno di noi è una cosa bellissima, perché ciascuno di noi è unico”), non si sottrae al dibattito ai più alti livelli, tuttavia la sua modalità comunicativa preferita è il contatto diretto col popolo ambrosiano nelle sue oltre mille parrocchie.
Visitando gli oratori di Carnago, Rovate e Cornaredo, l’arcivescovo ripercorre le sensazioni dell’infanzia, ma prosegue anche la catechesi sul corpo. Un corpo umano santificato dall’Incarnazione del Verbo di Dio:
“Chi ci ha insegnato con la sua vita a comunicare tutta la nostra persona, tutta intera la nostra persona, attraverso il dono del suo corpo? Ce lo ha insegnato Gesù, il quale ha dato la sua vita per noi ed è morto in croce, innocente, per noi. Ecco perché siamo qui riuniti attorno a Lui in chiesa, perché Lui ci insegna a realizzare il valore unico della nostra persona”. E’ il senso dell’oratorio estivo. Uno degli errori più gravi circolanti in materia è la distinzione tra corpo e spirito, che rende il primo manipolabile a piacimento. “Non si può mai dividere il corpo dal cuore, altrimenti la tua persona è un fiore che appassisce. Ed al centro del mio, del tuo cuore sta Gesù, che ci ha amato in un modo straordinario, come la sua Mamma, che qui venerate” (sono località, quelle visitate, di radicata devozione mariana). Il valore della persona umana è incommensurabile ed il corpo è l’interfaccia di ciascuno, con un’identità ben precisa, voluta dal Creatore nel suo disegno d’amore. Ogni abuso del corpo è un deturpamento ed un offuscamento dell’intera persona, che non è più riconoscibile e diventa quindi non più comunicabile.
Ovviamente ai ragazzi dell’oratorio il card. Scola non parla della famiglia e del corpo umano in termini giuridici o filosofici. Gli basta fissare bene nella testa dei fanciulli il concetto che ogni singolo uomo è incalcolabilmente prezioso. L’oratorio estivo è indicato come modalità privilegiata di evangelizzazione dell’umanità dei giovani. “Questi per voi sono giorni molto belli ed importanti”, perché seminano nel cuore i principi che valgono una vita. I nostri giovani formano una catena ininterrotta con i loro padri, che il card. Scola vede attraversare le porte, generazione dopo generazione, del santuario di Carnago affollato di bambini ed adolescenti. La famiglia come luogo dell’affetto e della Fede, piccola cristianità che attraversa il tempo inserita nella grande famiglia dei redenti, la Chiesa. “Quando studiate, giocate a pallone, pensate, correte, tutto passa attraverso il corpo. E questo ci fa capire che il corpo deve sempre comunicare la persona umana. Il corpo comunica tutto, anche quello che non si può vedere e toccare: comunica il nostro cuore. (…) Amare Gesù, diventare amici tra di voi e amici di Gesù è il modo più bello per crescere, maturare e vivere una vita autentica”.