L’episcopato lombardo, riunito a Villa Cagnola di Gazzada (VA) sotto la direzione del card. Angelo Scola, accoglie subito con entusiasmo la prima enciclica di Papa Francesco, Lumen Fidei, dedicata alla virtù della Fede, che è “capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo” perché “quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore” (LF, par. 4, p. 6).
I vescovi lombardi colgono pienamente che “la luce della fede è offerta ad ogni uomo perché possa affrontare il quotidiano della sua esistenza, le sue gioie ed i suoi dolori, i suoi desideri e i suoi compiti avendo in Cristo Gesù il Dio vicino”.
Sono riconoscenti della stesura di questo testo sapienziale nel cuore dell’Anno della Fede e ne fanno strumento di formazione non solo tra i credenti, ma anche ad extra: “sarà un fattore di orientamento nel travaglio legato al passaggio di epoca e di sostegno in questo perdurante tempo di crisi”.
Il magistero pontificio illumina, infatti, tutta l’esistenza umana, rigenerata dalla Fede. La Provvidenza vuole che proprio nei giorni in cui si pubblica l’enciclica venga altresì pronosticata la canonizzazione del beato Giovanni XXIII (1881; Papa dal 1958 al 1963), il bergamasco Angelo Giuseppe Roncalli, amatissimo anche in terra ambrosiana, e riconosciuta l’eroicità delle virtù a Giuseppe Lazzati (1909-1986), dal 1968 al 1983 rettore dell’Università Cattolica di Milano. I Santi sono straordinarie lumines Fidei, persone, cioè, che hanno saputo incarnare la Fede fino a diventare lampada per i passi dei credenti più incerti.
Il card. Scola trae spunto da questi grandi avvenimenti per indicare nuovamente l’obbiettivo che Benedetto XVI ha dato alla Lombardia. Diventare “il cuore credente dell’Europa”. “Di questa testimonianza si fa carico la comunità cristiana nel suo complesso. (…). Al tempo stesso è necessario promuovere la responsabilità dei laici, affinché sappiano essere in ogni ambito presenza propositiva, incisiva, capace di dialogo e di un cammino condiviso con tutti, disponibili ad affrontare le problematiche del tempo presente per rendere più serena, solidale, fiduciosa la vita di ciascuno”.
Si parla dei problemi “del tempo presente” senza ridurli al solo ambito cosiddetto “sociale”, come era prassi fino a pochi anni fa. Del resto, la stessa società richiede parole forti sui valori non negoziabili ed una generale ridefinizione secondo le categorie del Vangelo.