L’estate, priva di grandi celebrazioni liturgiche, fatta eccezione per il Corpus Domini, il 29 giugno (SS. Pietro e Paolo) e l’Assunzione della Vergine (15 agosto), può riservare delle coincidenze singolari. E’ il caso della data del 17 luglio, che segna sia la festività, tutta ambrosiana, di S. Marcellina (?-400), molto venerata in Brianza, sia il ricordo dell’ordinazione sacerdotale di S. Carlo Borromeo (1538-84), il grande compatrono di Milano.
Quando arrivò a Roma, nel 1560, al seguito dei parenti, discesi nella capitale della Cristianità per onorare Papa Pio IV (1559-66), molti cortigiani presentirono che lo zio, elevato inaspettatamente sul soglio di Pietro il giorno di Natale, avrebbe ricavato un posto d’onore per l’intelligente nipote. Ed in effetti, a soli 21 anni il giovane Borromeo divenne cardinale segretario di Stato, secondo la prassi nepotistica dell’epoca.
Molto meno prevedibile l’interiorizzazione profonda della scelta dello stato religioso, che a Carlo spettava automaticamente in quanto figlio cadetto. Alla morte del fratello maggiore Federico (19 novembre 1562), il card. Borromeo avrebbe potuto abbandonare definitivamente lo stato clericale per assumere in toto l’eredità della famiglia. Contro ogni aspettativa della casata nobiliare, egli perseverò, invece, nel prendere i voti e nella notte del 17 luglio 1563 fu ordinato sacerdote nella chiesa di S. Pietro in Montorio, sul Gianicolo, dall’amico card. Federico Cesi (1500-65), dopo aver affrontato un corso di esercizi spirituali secondo il metodo ignaziano. Lo stesso Pio IV rimase sbalordito, ma comprese che il gesto era meditato e consapevole. Pertanto volle confermarlo, ordinando il nipote arcivescovo di Milano a tutti gli effetti il 7 dicembre 1564.
Carlo celebrò la sua prima Messa nelle Grotte Vaticane il 15 agosto 1563, imitando così lo stesso Ignazio di Loyola (1491-1556), il quale volle anche lui prendersi un lungo periodo di meditazione nell’imminenza del solenne rito.
Il 17 luglio 2013 ricorrono esattamente 450 anni dall’ordinazione del santo arcivescovo. Il 17 luglio la Chiesa, come abbiamo detto sopra, ricorda anche S. Marcellina, sorella maggiore del patrono principale di Milano, S. Ambrogio (334-397).
Marcellina è figura molto interessante. Si tramanda che sia stata lei a curare la prima formazione dei fratelli Ambrogio e Satiro, contribuendo a spingere i due verso il catecumenato. Fondò un monastero che la tradizione vuole collocato nel territorio del comune di Brugherio, attuale Cascina S. Ambrogio. Ottenne per Milano diverse reliquie, tra le quali le famose falangi dei Re Magi, che nel 1613 furono traslate nella parrocchiale di Brugherio subito dopo essere state rinvenute in un altare ligneo dell’antica cappella, tutt’ora officiata e visitabile. Rappresenta quindi un modello di contemplativa in azione, attenta sia alle corde dello Spirito che alle necessità pastorali degli uomini. Un po’ come Carlo Borromeo, il quale rinnovò, senza stravolgerla, la tradizione ambrosiana, innestandola nella riforma tridentina.