Newsletter n° 81 – L’incredibile caso della firma con riserva di Ambrosoli in Lombardia


Riceviamo dall’amico Fabio Luoni  (già presidente del Movimento per la Vita Ambrosiano) e volentieri invitiamo i nostri amici a leggere questa nota sul caso della “firma con riserva” accaduto nei giorni scorsi in Lombardia durante la campagna elettorale

 Marco Invernizzi

Fin da tempi lontani la firma è il modo più diretto e chiaro con cui chi la pone sancisce la condivisione dei contenuti sul documento stesso. Dire “ci metto la firma” è anche un modo di dire che rafforza l’idea di condividere un contenuto, un gesto … In Lombardia in questa campagna elettorale accade invece qualcosa di strano: come da molti anni, il Forum delle Associazioni Familiari della Lombardia propone all’attenzione dei candidati al consiglio regionale e alla presidenza della regione un documento con le priorità d’azione per la futura guida della regione.

Al centro del documento, in estrema sintesi, sono le politiche che hanno come riferimento i valori non negoziabili (vita, famiglia, libertà di educazione). Il candidato del Centrodestra Roberto Maroni ha sottoscritto tale documento, segnando una continuità di intenzioni con la giunta uscente di centrodestra di Formigoni che in questi anni ha prodotto alcuni dei migliori esempi di provvedimenti a sostegno di questi valori come, il Buono scuola all’interno della Dote scuola (concreto sostengo alla libertà di educazione delle famiglie), il fondo Nasko (concreto sostegno ai Centri di Aiuto alla Vita che si occupano di prevenzione dell’aborto) e l’avvio del fattore famiglia. Pochi giorni dopo, il presidente del Forum Lombardo sottopone il documento anche al candidato di centrosinistra Ambrosoli: il candidato, come riporta ad esempio un articolo di “Avvenire”, firma ma “con riserva”.

Un ecumenismo per la nuova evangelizzazione

L’intensa giornata di domenica 20 gennaio, mentre a Rho si concludeva il ritiro associativo di Alleanza Cattolica, ha visto l’arcivescovo card. Angelo Scola presiedere sia un simposio su ecumenismo e nuova evangelizzazione, sia la celebrazione dei Vesperi ecumenici coi rappresentanti di Chiese separate. Si è infatti nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nata…

Newsletter n° 80 – Fascismo e campagna elettorale

 

Care amiche, cari amici,

Il fascismo ha fatto irruzione nella campagna elettorale e se ne continua a parlare. Da un certo punto di vista è un bene perché si è stati costretti a spostare il dibattito preelettorale su qualche tematica non strettamente economica, anzi finanziaria. Dopo tanti anni si è potuto ascoltare e leggere qualcosa che avesse relazione con la storia e con quelle che prima del 1989 si chiamavano le ideologie.

Ma contemporaneamente è come se si fosse tornati a quel tempo, l’epoca delle ideologie, con le sue menzogne e superficialità. E sono sembrate risuonare le parole stolte e ipocrite che Gianfranco Fini, prossimo Presidente emerito della Camera, ha pronunciato sul fascismo come male assoluto.

Il male assoluto non esiste. Neppure il diavolo è un male assoluto perché è una creatura. Solo Dio è assoluto.

Il fascismo è un male relativo come tutte le altre ideologie del suo tempo contro le quali ha combattuto. Come tale non ha commesso solo ingiustizie ma qualcosa di buono ha fatto nel ventennio in cui ha governato l’Italia. Sarebbe assurdo pensare il contrario perché anche il peggior regime comunista nella storia avrà pure un piccolo titolo di merito.

Scola: le vocazioni? Frutto di una comunità educante


Le riunioni dell’arcivescovo coi decani, ovvero coi sacerdoti a capo dei decanati, i distretti in cui è suddivisa una Zona pastorale, sono da sempre tra i momenti più succosi della pastorale ordinaria dell’arcidiocesi di Milano, in cui, oltre a trasmettere delle direttive ai parroci, si aprono spazi di confidenza e dialogo spirituale.

Quella del 22 gennaio 2013 a Seveso assume un rilievo particolare, perché il card. Angelo Scola ha preso in mano tutto il dossier riguardante l’educazione alla Fede. A fronte di un enorme sforzo cartaceo, nei decenni precedenti, in tema di pastorale giovanile, l’arcivescovo ha spiegato che è richiesto semplicemente un cambiamento d’ottica, che passi dall’ansia per l’efficienza delle strutture all’attenzione verso le sfumature dell’animo del singolo. “Ora, si tratta di mettere in rilievo il soggetto evangelizzatore. Parliamo spesso di itinerari, di prospettive, di sussidi, ma non si mette in evidenza il soggetto personale e comunitario dell’evangelizzazione”.

Newsletter Ottobre 2011


Da dove vengono i “principi non negoziabili”?

Bisogna risalire al Convegno della Chiesa italiana a Loreto, nel 1985, per comprendere qualcosa di quanto sta avvenendo all’interno del mondo cattolico italiano in margine all’incontro di Todi, dove lunedì 17 ottobre si sono riunite diverse associazioni convocate dalla sigla del Forum delle persone e associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro.

In quel Convegno, che avveniva sette anni dopo l’elezione al soglio di Pietro di Giovanni Paolo II, venne abbandonata la prospettiva della “scelta religiosa” che aveva caratterizzato l’operato della Chiesa italiana nel decennio precedente, successivamente al Convegno ecclesiale di Roma del 1975 su Evangelizzazione e promozione umana.