L’aula magna dell’Università Cattolica di Milano torna a riempirsi, nel pomeriggio del 27 marzo, per la presentazione del libro intervista del card. Stanislao Dziwisz Ho vissuto con un santo. Conversazione con Gianfranco Svidercoschi (Rizzoli 2014). Il santo è ovviamente il canonizzando Karol Wojtyla. Manca l’autore, ma ci sono l’intervistatore Svidercoschi, il giornalista Luigi Geninazzi, l’archivista della Cattolica Maria Bocci (che rievoca la visita pontificia a Milano del 1983) e l’arcivescovo ambrosiano Angelo Scola, il quale connette i capisaldi del pontificato di Giovanni Paolo II a quelli di Papa Francesco. “Giovanni Paolo II ci ha mostrato che la Chiesa non è per sé, ma è per la missione. (…) Papa Wojtyla ci invita a tornare a ciò che è essenziale”.
Tra le cose essenziali per la Chiesa ci sono la preghiera ed il perdono dei peccati. Il card. Scola porta la sua testimonianza personale sul modo di pregare di Wojtyla, una modalità così intensa da lasciarlo sempre piacevolmente “sconvolto”. Il beato “ha saputo legare strettamente la causa del Vangelo alla causa dell’uomo, il primato di Dio alla centralità della persona”. L’arcivescovo di Milano afferma senza ombra di dubbio: “Nell’eredità di Giovanni Paolo II ci sono le radici del pontificato di Francesco”, caratterizzato anch’esso dall’attenzione alla persona e dal messaggio della misericordia divina.
Una delle preoccupazioni fondamentali di Papa Francesco è offrire occasioni concrete di conversione. Il Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione ha promosso giusto nei giorni di venerdì e sabato 28-29 marzo l’iniziativa “24 ore per il Signore”. A partire dalle 17.00 del venerdì, momento in cui lo stesso Papa presiedeva una celebrazione penitenziale in S. Pietro, tutta la Cristianità è stata chiamata ad inginocchiarsi davanti al SS. Sacramento e ad aprire in via straordinaria le chiese anche di notte.
La mobilitazione è stata molto rapida, come è avvenuto a settembre per la Siria. L’arcidiocesi di Milano ha designato alcune chiese cardine: il Duomo e S. Eustorgio per la Zona I (Milano città), S. Giuseppe a Varese ed il santuario guanelliano di Barza d’Ispra per la Zona II, la basilica di S. Niccolò a Lecco per tutta la Zona III, il collegio degli Oblati di Rho per la Zona IV, la Chiesa Monastero delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento per la Zona V, la prepositurale di Gorgonzola per la Zona VI (che va dal Parco Agricolo Sud a Treviglio) e la parrocchia SS. Nazaro e Celso a Bresso per l’intera Zona VII. Alleanza Cattolica ha coperto alcuni turni notturni di adorazione eucaristica in S. Eustorgio.
Nelle parrocchie non nominate si è comunque cercato di conciliare all’iniziativa le funzioni d’orario già previste nei venerdì aliturgici ambrosiani. Bisogna infatti ricordare che il Rito ambrosiano esclude la celebrazione della Messa nei venerdì di Quaresima, ad imitazione del Venerdì Santo, il che dà campo libero a funzioni penitenziali con accesso prolungato al confessionale.