Nell’estate 1216 S.Francesco d’Assisi ebbe una visione notturna. La Madonna in persona additava la Porziuncola, una cappella campestre già molto cara ai primi frati, chiedendo che venisse accordata un’indulgenza plenaria a tutti coloro che si fossero recati in quel luogo nei giorni 1 e 2 agosto. Francesco ne parlò al Papa, Onorio III (1216-27), che era appena stato eletto il 18 luglio nella vicina Perugia. L’indulgenza venne accordata ed estesa poi a tutte le chiese francescane. La popolarità dell’iniziativa fece si che il Perdono della Porziuncola diventasse poi lucrabile (è questo il verbo che si utilizza, anche se non c’è assolutamente scopo di lucro) nelle stesse chiese parrocchiali.
Questo sarà possibile ovviamente in tutto il mondo anche il 1 ed il 2 agosto prossimi, che quest’anno sono sabato e domenica. L’indulgenza è ottenibile visitando una chiesa francescana, o una chiesa parrocchiale, a partire dal pomeriggio del 1 agosto per continuare poi per tutta la giornata successiva. Le regole sono quelle di sempre della Chiesa: confessarsi, recitare il Credo, o il Padre nostro, l’Ave Maria, e il Gloria Patri secondo le intenzioni del Papa e ricevere la Comunione eucaristica. L’indulgenza è applicabile a se stessi, o, se dichiarato/specificato, ai defunti che si desidera. Il fatto che il Perdono cada quest’anno di domenica facilita le cose: Credo e Padre nostro sono già all’interno del rito della Messa. In prossimità della Messa c’è anche maggiore possibilità di trovare confessori disponibili.
L’ambrosiano è ulteriormente favorito: l’Ave Maria è la seconda antifona mariana proposta per la Compieta in questo periodo dell’anno (Pentecoste-8 settembre), di conseguenza aumentano le possibilità (complice anche l’assenza dei cori ufficiali, causa vacanze) di sentirla cantare come canto conclusivo della Messa.
Il card. Angelo Scola invita a guardare già in questi giorni all’appuntamento con il 4 ottobre prossimo. Ogni anno una regione italiana a turno offre l’olio che serve per alimentare la lampada votiva nazionale, posta davanti alla tomba di S.Francesco nella basilica di Assisi: nel 2015 tocca alla Lombardia. Milano accompagna il gesto con un pellegrinaggio diocesano nei luoghi francescani, che viene considerato dall’arcivescovo un impegno prioritario per sottolineare le radici cristiane della Lombardia, tanto che ha dato ordine di anticipare le feste di apertura degli oratori e persino le Cresime, per chi le celebra in ottobre.
Nell’arcidiocesi di Milano ci sono molte chiese francescane (S. Angelo, il convento di via Piave, S. Maria delle Grazie a Monza…). Una di esse è dove meno ce l’aspetteremmo: sono infatti storicamente i francescani a gestire la cappellania del Cimitero Monumentale, dove è sepolto il militante di Alleanza Cattolica Enzo Peserico, devotissimo alla Madonna. L’indulgenza è naturalmente lucrabile anche nelle oltre 1000 chiese parrocchiali del territorio.
Buona X domenica dopo Pentecoste, quindi, o XVIII del Tempo ordinario, se preferite (nel vecchio Lezionario era così anche da noi). Come dice l’antifona ai I Vesperi della domenica appena trascorsa, “nel disegno del Padre l’uomo, tratto dalla polvere, è destinato al cielo: e dalla santa legge dell’amore è sorretto e guidato fino al regno di Dio”.
Con il presente articolo la rubrica vi dà appuntamento a settembre. Un autunno che si annuncia già ricco, comprendendo non solo il pellegrinaggio diocesano, ma soprattutto il Sinodo ordinario sulla famiglia e l’inizio del Giubileo della misericordia.
Michele Brambilla